Libro <<IL MATRIMONIO >>> Secondo la visione di DIO                         

 

 

Di Antonino Giovanni Chinnici.                                     

 

PREFAZIONE

Amore a senso unico  cap.1

Perchè non c'è pace nelle coppie - cap.2

Come Giacobbe - cap.3

Guerre e rumori di guerre cap.4

Un tenero fidanzamento cap.5

CHI HA CREDUTO ALLA NOSTRA PREDICAZIONE? cap6

L’Eterno soddisfa il desiderio di coloro che lo temono (Salmo 145: 8-9)cap.7

DITEGLI CHE SONO MALATA D’AMORE cap8

DAL FORTE E’ USCITA LA DOLCEZZA cap 9

TI RACCOGLIERO’ PER GRANDI MISERICORDIE cap10

IL MESSAGGERO FEDELE    cap.11

II mio amico è sceso nel suo orto cap.12

I PREPARATIVI FERVONO  (CAP.13)

COLOMBA MIA   (cap.14)

LA SPOSA VEDRA' CADERE BABILONIA (cap.15)

Resistete a Iezebel  (cap.16)

Tu sarai stabilita in Giustizia    (cap.17)

Giorno per Giorno, anno per anno  (cap.18)

Un solo anelito        (cap.19)

 

prefazione             (INDIETRO)

(Efesi 5:22-33))

 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore, poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo. 

Parimenti come la chiesa è sottomessa a Cristo, così le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della Parola, per far comparire la chiesa davanti a Sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile. Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno, infatti, ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente come anche il Signore fa con la chiesa, poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa. “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne”. Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa. Ma ciascuno di voi così ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito. 

Vorrei iniziare a parlare del matrimonio secondo la “visione di Dio”, smentendo innanzitutto il concetto di donna “oggetto” che piace tanto al diavolo e che oggi comunemente viene accettato nelle società che si definiscono “progredite”.  La donna, infatti, secondo il Signore non è stata creata per ostentare la sua bellezza e, quindi, per essere uno sfacciato strumento di desiderio carnale. Se così fosse, Iddio che è tre volte Santo, non avrebbe mai accettato che il Suo Figliolo nascesse proprio da una donna. Ricorriamo dunque alla Parola di Dio e in particolare al libro della Genesi (Genesi 2:18) per accorgerci che la “femmina dell’uomo” è stata creata non per guidare Adamo nelle più sozze gozzoviglie o attrazioni peccaminose, bensì per essergli accanto come un valido aiuto, un sostegno sempre pronto, una compagnia. Una creatura, dunque, che condividesse con Adamo non solo la gioia, ma anche l’onore di essere alla presenza di Dio per lodarLo e ringraziarLo, onorando con l’ubbidienza il suo uomo e sostenendolo nella vita con il suo amore, col suo conforto con il suo consiglio.    Dio fa sempre le cose compiute, Amen!   Per questa ragione il Signore intraprese la prima vera e propria operazione chirurgica di questo mondo, anestetizzando Adamo con profondo sonno e togliendogli una costola dalla quale creò Eva. Fra i due sbocciò un amore armonioso e sereno e soprattutto uno stretto legame di amicizia vera: non un idillio fugace e fragile, non un innamoramento euforico, ma un profondo sentimento di fedeltà, di rispetto e d’Amore. I due valevano davvero più che uno solo, come la Bibbia ci insegna.

Questo naturalmente non piacque al diavolo il quale, nel suo odio sconvolgente, mirando alla morte degli uomini, maturò la folle idea di spezzare quell’armonia e soprattutto di causare in loro la ribellione verso Dio. Ecco allora perché, nel parlare del matrimonio secondo la visione di Dio, iniziamo a trattare proprio l’epistola di Paolo agli Efesini dove è scritto: “mogli siate soggette ai vostri mariti…” Ubbidienza, rispetto, amore, fedeltà, perseveranza, timore di Dio.  Ritroviamo queste virtù parlando del rapporto fra marito e moglie, ma ritroviamo questi eccellenti sentimenti anche nel rapporto fra Cristo e l’uomo stesso, fra Cristo e la Sua Sposa.   Possa Iddio illuminarci nella mente e nel cuore, per capire che non stiamo parlando di fredde gerarchie o aride potestà, ma stiamo parlando proprio della “Visione di Dio” intorno alle Sue creature: tutti un solo Capo, e ogni singola famiglia amministrata nel timore di Dio e riscaldata dal Suo Spirito raccolti sotto la responsabilità e la direzione del “capofamiglia”, sottoposto a Cristo.  Sappiamo che il Signore usa in modo proprio le parole, per cui se Egli dice che l’uomo è capo della donna è perché l’uomo ne deve essere davvero il capo, certo non per signoreggiarla come un despota, ma per amarla, per proteggerla, per guidarla e per condividere, ripeto, con lei la fede in Gesù nella santa attesa del suo ritorno.   Così anche i figli, ammaestrati nella Parola di Dio a temere il Signore e a rispettare ed ubbidire ai genitori, vivono confortati dal calore e, cosa molto importante, dall’esempio familiare.   Ora, però, mi chiedo e vi chiedo: “E’ proprio questo che sta avvenendo oggi nelle famiglie cosiddette cristiane?”. Queste sono davvero raccolte nella preghiera, nell’ammaestramento della Parola di Dio, nell’esercizio della pietà e dell’Amore?  La Sacra Scrittura in questo passo ci dice che l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si atterrà alla sua moglie e i due diverranno una sola carne. I due, dunque, rappresentano secondo la visione di Dio un’unica cosa, un unico corpo indissolubile. Quale mistero cari nel Signore è mai questo? Quale può essere la spiegazione, se non il maestoso riflesso dell’unità fra Cristo e la Sua Sposa. Unità perfetta ottenuta tramite l’Amore perfetto, duraturo e leale dello Spirito Santo.  Oggi Iddio ci chiama a verificare se questo Amore è presente nella nostra vita personale e familiare, fra mariti, mogli, figli, fidanzati.

“Mogli, siate soggette ai vostri mariti… e voi mariti… amate le vostre mogli”.

Dove poteva agire il diavolo se non nell’anello più debole? Come poteva turbare l’intera umanità? Vedete come la donna oggi è associata con malizia a tutti gli aspetti della vita quotidiana? Fate caso alla pubblicità, all’abbigliamento, al linguaggio, al pensiero, al comportamento e chissà a quante altre cose ancora.  Eppure una cosa voglio dire adesso alla donna: riscatta nella tua vita, con l’aiuto di Dio, questa squallida e falsa immagine che il diavolo vuol farti assumere, quale donna.  Avvicinati alla realtà biblica, riprendi l’insegnamento di Dio e la Sua volontà sulla donna; santificati tu che credi in Gesù e vedrai presto i benefici materiali e spirituali, che il Signore certamente ti accorderà. E anche voi uomini, mariti o fidanzati, sappiate che il Signore Gesù ci osserva e ci attende quali fedeli messaggeri ed umili sottoposti. Siate sempre vigilanti nel vostro animo ed avvicinate i vostri cari al Signore. Tutto è stato compiuto da Dio con perfezione per cui questo corpo santo, temprato anche a sopportare gravi difficoltà, sia una testimonianza vivente dell’opera misericordiosa del nostro Dio.  Non curatevi delle abitudini di questo mondo malvagio e adultero, ma appressatevi a Dio e alla Sua volontà, specialmente nella praticità della vita quotidiana, quando il legame con il Signore viene attaccato ripetutamente dai messaggi infuocati del diavolo. Sappiate riconoscere il Signore come unica vostra ricchezza e possa divenire nella vostra vita l’anelito più grande e meraviglioso che il vostro cuore possa esprimere.

 

Amore a “Senso Unico”  (INDIETRO)

(Efesi 5: 29-33)

“Nessuno, infatti, ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente come anche il Signore fa con la chiesa, poiché noi siamo membra del Suo corpo, della sua carne e delle Sue ossa.Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne. Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa. Ma ciascuno di voi così ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito.”Cari nella grazia, guardando con occhio spirituale ciò che avviene nel mondo e ponendo mente a come tutta la c.d. “cristianità” vive così svogliatamente” l’Evangelo, ci si accorge che qualcuno ha compiuto un vero e proprio attentato alla vita dell’uomo.Questo qualcuno è proprio satana, l’avversario, il quale ha imbottito la mente degli individui che, raffreddati dalla seduzione di questo astuto personaggio, pur ascoltando la Parola di Dio non trovano la forza di metterLa in pratica.. Purtroppo una delle inevitabili conseguenze di questa strategia è lo stravolgimento dei ruoli stabiliti dal Signore; così oggi l’uomo è un essere apatico, afflitto dall’opera stranamente malefica chiamata “Modernismo”, mentre la donna che il Signore ha posto quale fedele aiuto dell’uomo, con caparbietà e ribellione, ne ha preso il posto e non solo a casa ma anche negli uffici ed ha assunto, col tempo, ruoli di grande responsabilità, fregiandosi talvolta di calpestare pure ogni dignità, perfino il Signore. E’ così. Se fate caso un po’ in giro ascolterete donne che addirittura bestemmiano e alcune hanno peccati nascosti così gravi da superare pure i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale, proprio da quei nazisti che non si preoccuparono di uccidere milioni di persone. La Bibbia dice che ogni iniquità è peccato e che ogni cosa fatta senza amore è peccato, e il peccato è il crimine più grave. Non cadiamo nella trappola mentale del maligno quando vuol far rimpicciolire le cattive azioni e i pensieri malvagi per far credere che “non è peccato”, perché proprio questo non è vero. Tutti i peccati, anche quelli ritenuti (spesso a torto) molto piccoli, ci separano da Dio. Infatti, Egli è estremamente Santo e non potrebbe avere un rapporto filiale con chi non lo è. Come un figlio assomiglia a suo padre, così un figliolo di Dio deve assomigliare al Signore. Inoltre, cari nella Grazia, dobbiamo renderci conto che o si è santi o non lo si è, infatti non esiste dell’uomo nuovo una “quantità minima di santità” perché Iddio non accetta una parte di cuore pulita e l’altra “sporca”. Si è così di fronte a un bivio: o con Dio, o senza Dio. Per accedere al cielo bisogna essere completamente rinati di nuovo d’acqua e di Spirito; Egli dice, infatti, nella Sua Parola:… siateMi santi perché Io sono Santo. Ecco, il Signore ci ama e per questo ci invita a santificarci ogni giorno rendendoGli testimonianza, ed ammonendoci nello stesso tempo di quello che ci avverrà se non saremo degni di stare un giorno alla Sua presenza.  Dio vuole sanare la piaga del Suo popolo ed Egli può far diventare tutto il mondo un’unica famiglia, infatti quando il Signore creò l’uomo e gli accostò Eva, istituendo il primo matrimonio della storia, mise nei loro cuori sentimenti nobili d’amore e di rispetto, avvertendo però di non toccare ciò che non era loro stato permesso di gustare. Sappiamo che il serpente li sedusse nella mente istigandoli nel divenire come Dio e in questa “conoscenza” essi provarono la mortificazione e la “cacciata” dal Paradiso: fu la fine della prima luna di miele. “…Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si atterrà alla sua moglie”. Dopo tanti anni di fede, circa 50, ho visto tante persone avvicinarsi al matrimonio nel timore di Dio agendo secondo la Sua Parola, cercando la volontà di Dio secondo il Suo Amore che non è frettoloso, né riparatorio, né diplomatico, ma un Amore così gentile e fermo che è proprio un sentimento da imparare. Oggi, molti giovani, e non solo giovani, p arlano d i amore, quando ancora questo sentimento non esiste, dato che non ha avuto nemmeno il tempo di nascere o di svilupparsi tra loro. Non si conoscono neppure e già, senza il timore dell’Eterno, si trattano e si accoppiano come se fossero marito e moglie. Fretta, molta fretta, e così pure frettolosamente tendono a rompere questo legame sentimentale che, bene o male è comunque sbocciato. Come può resistere alle difficoltà e durare nel tempo un sentimento che non poggia sulla forza del vero amore, ma sulla bugia? E magari coinvolgendo il pastore?Certo, ho visto matrimoni felici ma ho anche visto rancori, liti, vere e proprie guerre che hanno turbato e turbano anche adesso non solo le famiglie, ma anche l’intera chiesa.E dire che qualche messaggero di satana in carne e ossa dice pure che tutto questo non è peccato e che non c’è niente di male. Non date spazio a questi falsi amici che dicono di parlare per il vostro bene, ma che invece non vi amano, anzi al contrario, con pretesti vogliono allontanarvi dal Signore e da Suo popolo. Chi agisce così non vi ama, ma vi odia. Sappiate riconoscere le orme di Cristo e seguitele senza mai dirottare, né a destra, né a sinistra.

Così spesso considero che dovremmo trar profitto dalla Grazia di Dio, lasciando il buon odore di Cristo, sia come persone, sia come coppie, sposate o fidanzate, sia come famiglie intere. Un odore che nasce da un amore che poggia su una piattaforma di pulizia, di giustizia, di purezza e di carità.  Abbiamo ricevuto dal Signore, Colui che è il Re dei Re, le buone norme per vivere in modo santo e secondo quanto Lui ha preordinato. Così ogni uomo è Re in casa propria e la moglie ne è la Regina, mentre i figli sono veri e propri principi.

“Tutto è amore, armonia e pace dove regna il Signore”.

Ecco perché oggi posso affermare che solo l’uomo legato a Cristo può amare a “senso unico”, poiché solo l’Amore di Cristo è un Amore vero e fedele, non provvisorio. GESU’ ci ama di un amore eterno e così anche i Suoi figlioli amano allo stesso modo. Ecco perché se due persone sono congiunte da Dio non vedranno mai la faccia di un magistrato per ottenere la “separazione”. Dio oggi deplora tali comportamenti, li condanna e li punisce, eppure nella Sua grande bontà ci ammaestra affinché possiamo comprendere di quale “pasta” Egli vuole che i Suoi figlioli siano fatti.  Ricordate la Maddalena che ai piedi del Signore pianse per la Grazia che aveva ricevuta, e con riconoscenza verso GESU’ aprì il suo cuore e giurò fedeltà a questo grande Iddio. Ella non guardò più indietro nel mondo; non cercò più le sue vecchie amiche, ma vestì nuovi abiti di santità, portando con amore la sua croce. Per questo grande amore ella ottenne di vedere per prima il Signore nella Sua resurrezione.  Ella ebbe un amore disperato, pulito, vero e santo.  Dio le disse:…”và dai miei fratelli e dì loro che salgo al Padre mio e al Padre vostro, all’Iddio mio e all’Iddio vostro” (Giovanni 20:17, 18). Qual grande dono le era stato fatto da GESU’, ella che era stata una “indemoniata” ora veniva eletta “ambasciatrice” del Signore. Ella fu così pienamente identificata con GESU’. Sia pure oggi, il Suo popolo completamente identificato con il Signore e riceva da Lui un cuore nuovo, un cuore di carne al posto di quel duro cuore di pietra.

PERCHE’ NON C’E’ PACE NELLE COPPIE?        (INDIETRO)

(Ebrei 13:4)

Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. Il Signore ancora oggi continua ad ammaestrare che l’uomo “non vive di pane solo, ma di ogni parola che procede da Dio”. La Sua Parola, dunque, in ogni aspetto della vita dell’uomo, fra il malessere, la corruzione, l’orgoglio e il tormento di questo mondo offre, e reca davvero, pace e salvezza a coloro che, non urtando con la sua Santità, l’accettano nel proprio cuore per svolgerne appieno la divina volontà. Dalla Parola di Dio riceviamo così l’antidoto, ossia quel potente anti-veleno, contro tutte le nefandezze e le sporcizie fatte circolare attivamente dal demonio per attentare alla vita degli uomini, sia quella terrena che eterna, inquinandone la purezza del cuore e il candore dell’anima. La Parola di Dio fa il suo giusto corso per salvare, ma anche per guidare gli uomini retti verso la Gerusalemme Celeste; uomini che possono così “sbarazzarsi” del proprio peccato e dei propri carichi, per poter essere benedetti accettando in dono, dal Signore i grandi tesori riservati a coloro che amano, osservano e benedicono la Sua Parola. La potenza di Dio, manifestata nei secoli con testimonianze e con l’opera di veri servitori unti, ha presentato e presenta Gesù quale unica porta per la quale, se qualcuno entra, sarà salvato. GESU’ ci parla di purezza di cuore, di amore, di santificazione, di Luce, di perdono, della Grazia offerta in dono e non acquistata per meriti personali.  Egli ci insegna che i nostri corpi sono divenuti Tempio dello Spirito Santo e, per questo motivo, ci insegna che solo i santi in Cristo percorreranno quella via “santa” che conduce in cielo e dove agli immondi non è consentito passare.    In base a questi insegnamenti, abbiamo imparato a scrutare e ad affrontare ogni aspetto della vita quotidiana attraverso il rispetto della Volontà e della Santità di Dio, così il matrimonio, il lavoro, il rapporto con il prossimo e con sé stessi; abbiamo ricevuto in dono dal Signore la capacità di auto-controllarci e di respingere il peccato che nasce dai  “gusti perversi” di questa generazione definita dallo stesso Maestro “malvagia ed adultera”. Una generazione che, pur vivendo nel peccato, si erige nella sua scelleratezza a giudice di Dio e della Sua Parola, rinnegando la Verità che risiede in Cristo GESU’ e, nel contempo, pretendendo un segno per credere. Tutta l’umanità, a causa dell’abbandono della Parola di Dio, è davvero in un terribile travaglio e in uno stato di decadimento morale e spirituale che sembra inarrestabile.   La mente secolare così genera cavilli, false interpretazioni, facili giudizi, pensieri ed azioni abominevoli.  Lo Spirito Sanro non dimentichiamolo, vuole salvare l’uomo, ecco perché, non accettando alcuna ipocrisia, scopre peccati segreti in gente che vuole apparire ed appare “garbata e perbene”.  Lo Spirito di Dio fa luce nel più buio e sperduto angolo del cuore degli uomini, poi li invita a confessare affinché “chi confessa ed abbandona i propri peccati possa essere salvato” e benedetto da Dio.  Quanto danno ha arrecato all’umanità il peccato?!  Parlando di matrimonio lo Spirito ci porta nel giardino dell’Eden dove quella bella storia d’amore voluta dal Signore fra Adamo ed Eva si tramutò nel primo grande disastro della storia, quando un demone, con la seducente ma maliziosa e micidiale “conoscenza del bene e del male”, distrusse la pace coniugale e lacerò, squarciandola, l’innocenza dei loro cuori.  Facciamo adesso una piccola riflessione:… c’è qualcuno che quando sente parlare degli avvenimenti biblici accaduti molto tempo fa, parla di essi come una favola, ignorando e rinnegando invece che la Parola di Dio è profezia pura emanata direttamente dalla bocca del Signore, per cui Essa è la Verità più certa. Questa “profezia pura”, allora, ci fa accorgere che anche oggi, dopo migliaia di anni, il cuore e la mente dell’uomo sono nel mirino di un astuto “cecchino”, quella gravissima malattia, davvero letale, denominata “falsa conoscenza”. La falsa conoscenza porta l’uomo lontano dal timore di Dio, lo avvolge di un alone d’orgoglio che ne annienta l’umiltà e lo porta a “cavillare” aridamente e arditamente su tutto quel che la Parola di Dio dice, distorcendone il suo contenuto e, quindi, turbando la Verità. Riferendoci alla Genesi, consideriamo il fatto che gli uomini congiungendosi fra loro procrearono dei figli, valicarono monti, fondarono città, e finirono con il non conoscersi più fra di loro, nemmeno come parenti. Adamo procreò figli con Eva e costoro temettero Iddio, così come ci insegna il capitolo 6 sempre del primo libro della Bibbia. Da parte sua, anche Caino ebbe figli da donne che egli non considerò come figlie di Adamo, non poteva fare altrimenti. Purtroppo, la sua discendenza non temette Iddio, anche se dal Signore ricevette dei talenti come quello musicale. Infatti i discendenti di Caino divennero suonatori. Cari nella Grazia, è bene trattare la Parola di Dio con il massimo rispetto e, nel timore di Dio, non andando oltre a ciò che vi è scritto. Oggi Dio vuole “asciare” il suo popolo per purificarlo; Egli tocca i cuori con il Suo Spirito Santo per convincerli di peccato e ogni giorno li invita ad umiliarsi dinanzi a Lui per poterli così riempire di olio divino e renderli pronti per il Suo ritorno, quando una voce nella notte dirà:…”lo Sposo vienee”.  Cosa faremo dunque?

“Umiliamoci sotto la potente mano di Dio ed Egli ci innalzerà”.  Ritornando al tema del matrimonio ci chiediamo:

-“Perché non c’è pace nelle coppie?” Eppure la cosiddetta “coppia” è proprio la cellula della famiglia, il primo mattone di questo edificio meraviglioso che Dio ha voluto.

-“Perché oggi il figlio non rispetta più il padre?”

-“Perché gli uomini sembrano dei califfi con il loro harem di donnine ammiccanti?”

Mi si scusi se definisco “califfi” gli uomini così perdutamente carnali e “donnine” quelle donne che accettano una tale situazione; purtroppo non posso definirli diversamente visto che, fuori dal piano divino, preferiscono dar spazio nel loro cuore all’adulterio, all’odio, alle gelosie e quant’altro piuttosto che vivere castamente all’ombra di Dio. Del resto, per quanto riguarda la donna, la Sacra Scrittura ci dice che: “la donna che verrà lodata sarà proprio colei che ama e teme il Signore”.

-         “Perché l’uomo non si comporterà più come tale?”

-         “Perché non si ama più la fedeltà e l’amore vero?”

-         “Cosa ha pervertito la mente ed il cuore?”

-         “Perché la famiglia, sorta per cementare gli uomini nell’amore, nella solidarietà e nel rispetto viene così criticata e minacciata nella sua stessa esistenza?”

-         “Perché oggi gli uomini e le donne non si sposano più, ma preferiscono l’unione adulterina della convivenza?”

-         “Perché, in netto contrasto con la stessa creazione, nel mondo si parla anche fra matrimonio fra omosessuali?”

Sono domande che fanno riferimento a situazioni terribili e abominevoli davanti alla Santità e alla Purezza di Dio. Su quale catastrofe si sta dirigendo questa società?  Per l’idolatria, l’adulterio e il peccato protratto e desiderato il mondo antico fu sommerso dalle acque e distrutto.  Poi la terra fu ripopolata e, nonostante l’apparire di una generazione santa, il mondo fu nuovamente ripieno di adulterio e il peccato dilagò e pervenne a Dio la cui ira furente si scatenò nuovamente sulla terra così Gomorra e le altre città limitrofe furono distrutte dal fuoco, e come allora dice la Bibbia, accadrà negli ultimi tempi, quando la malvagità degli uomini e il “sesso” pervertiranno il loro cuore e li contamineranno fino a traboccare oltre la pazienza di Dio.  Questa è la verità biblica! E tutti, specialmente i giovani sono minacciati da questo strano “culto” tanto amato dal diavolo, il culto del sesso rappresenta uno strumento malefico di elevata capacità distruttiva “puntato” sull’intera umanità. Fate caso: con quest’arma il nemico di Dio si scaglia contro quel “Tempio Santo” amato dal Signore che è proprio rappresentato dal corpo dell’uomo.  E’ proprio così, il diavolo attenta al Tempio di Dio per contaminarlo e per distruggerlo separandolo dal Signore.  Ecco perché Iddio invita le coppie e le famiglie a riprendere la via della Parola di Dio che ci dice proprio così: …”Ora non vi è alcuna con dannazione per coloro che sono in Cristo e che camminano, non secondo la carne, ma secondo lo Spirito”.  Il Signore ci comanda di abbandonare ogni separazione da Dio e di riprendere quella comunione che deriva dal rispetto della Sua Santità e della Sua Volontà.  Ecco, dunque il verso d’oro contenuto nel libro degli Ebrei che ci ha guidato a considerare che il letto coniugale deve essere non un letto insozzato, ma un letto incontaminato, secondo quello che è stato il piano di Dio di popolare la terra di uomini che lo riconoscessero unico Signore e lo amassero al di sopra di loro stessi.  Ecco, dunque, che la vita quotidiana può diventare davvero “virtuosa”, se le menti e i cuori degli uomini sono rivolti alla ricerca del regno di Dio, alla Sua Maestà, alla Sua Santità.  Ecco dunque, che è possibile sperimentare il possente aiuto del Signore in ogni circostanza, nel bene e nel male, nella gioia come nel profondo dolore, e ciò accade quando la famiglia è sicuramente fondata sulla Roccia Eterna.

Come Giacobbe          (INDIETRO)

(Genesi 29: 15-20)

Poi Labano disse a Giacobbe: “Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla?   Dimmi quale dev’essere il tuo salario”.  Ora Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea e la minore Rachele. Lea aveva gli occhi languidi, ma Rachele era avvenente e di bell’aspetto. Perciò Giacobbe amava Rachele e disse a Labano: “Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore”.     Labano rispose: “E’ meglio che la dia a te piuttosto che darla a un altro uomo; rimani con me”. Così Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l’amore che le portava. Ogni giorno i mass media parlano di turbamenti nella Società e fra questi turbamenti ci accorgiamo come quei matrimoni, spesso “riparatori” e comunque celebrati in tutta fretta, si sfasciano. Molti nella loro vita tendono ad agire in maniera istintiva dimenticando la guida di Dio e giustificando il loro operato. Il Signore insegna a saperLo aspettare e a non avere fretta; invece qualcuno magari avrà pensato di aver trovato la “propria costola”. Qualcuno si inebria nel vedere una fanciulla, poi si spazientisce, ignora il Signore, Lo rifiuta, fa di testa propria e dopo breve tempo si ritrova a lamentarsi di tutto e di tutti; di lei, di sé stesso e come se non bastasse anche del Pastore e di Dio. Viene così in mente la Scrittura quando dice che gli uomini si saziano delle vie del proprio cuore. Essi pensano di trovare la propria compagna o il proprio compagno come quando una massaia va al “self-service” e sceglie i vari prodotti che magari poi non usa o getta perché non vanno più bene.  Che stoltezza!  Così, solo dopo pochi giorni molti fidanzati rompono il loro legame d’amore e quella donna o quell’uomo che prima andava bene e rappresentava “tutto” nella vita, poi non vale più nulla, anzi non solo si abbandona ma si odia pure. Quanta differenza con l’amore di Giacobbe verso Rachele. In questo passo vediamo come quest’uomo di Dio fugge dopo aver ricevuto la benedizione da suo padre.  Già, una benedizione carpita da Isacco, ormai vecchio e miope, ma questi aveva benedetto suo figlio come una benedizione procedente immediatamente dopo quella di Dio, ed era veramente così. Tutto fu uno stratagemma attuato dalla mamma di Giacobbe, ma l’opera proveniva dall’eterno.   Giacobbe, al fine di prendere il posto di Esaù, visto che questi era molto peloso, si presenta dinanzi a suo padre con le braccia ricoperte di lana di pecora e con un buon pranzo preparato apposta con la cacciagione che solitamente il primogenito portava a casa.  Isacco non vede ma sente l’odore del figlio che rassomiglia a quella di un “campo di Dio”.  Isacco benedì grandemente Giacobbe e ci accorgiamo di quanta stima viene investita la benedizione dei genitori.  Giacobbe, fu costretto a fuggire e come sappiamo nel corso di questa fuga si ritrovò in un luogo dove si mise a dormire poggiando il capo sopra una pietra. La Sacra Scrittura ci dice che proprio lì egli vide una straordinaria visione e cioè una scala che saliva fino al cielo e degli angeli salire e scendere. Che stupenda esperienza! “Questa, disse Giacobbe, è la porta del cielo ed io non lo sapevo!?”  Quel luogo fu chiemato Betel. Giacobbe non si fermò, proseguì la sua fuga giungendo in delle contrade dove si sarebbe stabilito per lungo tempo. Lì Incontrò Labano, un uomo furbo ed opportunista. Di questi conobbe la bellissima figlia: Rachele. Appena Giacobbe la vide se ne innamorò perdutamente e l’amò di un amore così grande che i sette anni donati a Labano per servirlo al fine di riscattare come moglie quella fanciulla gli sembrarono solo un giorno. Questo amore testimonia che è possibile amare veramente con la A maiuscola. Giacobbe fu truffato da Labano, il quale dopo sette anni gli diede Lea, ma Giacobbe per questo grande amore, servì il suocero per altri sette anni, ottenendo alla fine in moglie la bella Rachele.

L’Amore vero rende umili e pacifici gli uomini e li unisce a Dio in un vincolo indissolubile.

Guerre e rumori di guerre   (INDIETRO)

Luca  21: 9-19

Quando poi sentirete parlare di guerre e di tumulti, non vi spaventate perché queste cose devono prima avvenire, ma non verrà subito la fine. Allora disse loro: “ Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno; e vi saranno grandi terremoti, carestie e pestilenze in vari luoghi; vi saranno anche dei fenomeni spaventevoli e grandi segni dal cielo. Ma prima di tutte queste cose vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e mettendovi in prigione; e sarete portati davanti ai re e ai governatori a causa del Mio Nome; ma questo vi darà occasione di testimoniare. Mettetevi, dunque, in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa, perché Io vi darò una favella e una sapienza a cui tutti i vostri avversari non potranno contraddire o resistere. Or voi sarete traditi anche dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici e faranno morire alcuni di voi. E sarete odiati da tutti a causa del Mio Nome. Ma neppure un capello del vostro capo perirà. Nella vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre.

La Bibbia ci mostra come negli ultimi tempi gli uomini diverranno particolarmente malvagi e come, nel mondo, i popoli si scaglieranno, e già si scagliano, l’uno contro l’altro in nome di un “nazionalismo” che travalicherà il rispetto per la vita umana e il timore verso Dio.

Nel cuore dell’uomo quindi avverrà, ed avviene già, qualcosa che ne turberà i buoni sentimenti; una “cancrena” d’odio e d’egoismo riuscirà a scardinare tutti quegli armoniosi modelli d’amore che hanno mantenuto stretti i legami d’amicizia e di solidarietà tra gli uomini.

Cari nel Signore, tutti i raggruppamenti sociali sono in grave pericolo: le famiglie, la parentela, le città, le nazioni, l’intero globo, e questo spirito maligno è già all’opera.

Sì, è già in azione nella mente stessa degli uomini e per “sedurli” a lasciare Dio e il Suo “Agapao”, ossia l’amore puro descritto nel salmo 133 che lega i fratelli nel Signore. Il diavolo vorrà convincerli di “emancipazione”.

In altre parole, cercherà di farli agire di “testa propria” senza alcun “freno”, senza alcun timore, senza alcun vincolo, senza alcuna legge. Cercherà di porre nella coppia sentimenti disuguali per distruggere quell’unione.

Il marito viene così aizzato contro la moglie, e viceversa la moglie si scaglia contro il marito, ed entrambi non si accorgono di essere sotto l’influenza diabolica di satana.

I figli si ribellano ai genitori rinnegandone l’autorità e, con quell’apparente innocua ma strana confidenza che oggi vige nelle famiglie, di essi se ne riduce drasticamente il naturale rispetto, dicendo spesso: “……appena divengo maggiorenne…..farò come mi piacerà…”.

Si finisce così con il non onorare più né padre né madre, mentre la Sacra Scrittura stessa comanda che vengono amati e rispettati teneramente.

Anche nelle chiese il “delirio moabita” inneggia già a un Dio trino quando invece sappiamo che non è così. E come Israele rimase isolato dalle Nazioni ma non abbandonato dal Signore, così l’attuale popolo di Dio dimora tutto solo, mentre tutte le altre Nazioni lo maledicono; però così dice il Signore: “chi ti benedirà sarà benedetto, ma chi ti maledirà sarà altresì maledetto”. E come allora ancora oggi nuovi Balak e nuovi Balaam ordiscono congiure e proferiscono strani oracoli contro Israele mentre le trappole sono tese per trascinarlo verso la lascivia e la contaminazione.

Allora Iddio richiese la scelta di un popolo a Lui molto caro.

Oggi nel mio cuore sorge un accorato invito per tutti voi che amate Dio e ciò avviene ricordando quante volte il Signore ci ha messo in guardia dall’avversario: non lasciate spazio alle lusinghe del diavolo, né ai suoi suggerimenti, perché conducano alla morte del corpo e dell’anima.

Allargando poi il discorso, ci accorgiamo come nella Società attuale i vari gruppi lottano fra loro sempre più violentemente, come a voler reprimere pure quella dialettica costruttiva che, democraticamente, potrebbe garantire una armoniosa convivenza fra le parti.

Del resto, alcuni sostenitori del “conflitto” sono convinti che è propria la lotta fra gli uomini ad assicurare il “progresso” delle Istituzioni e della tecnologia e quindi rendere l’umanità più ricca e benestante.

Guerre e rumori di guerre: carnefici e vittime, colpevoli ed innocenti……quanta tristezza.

Notiamo che queste guerre solo in parte sono combattute su veri e propri campi di battaglia, mentre ciò che più ci colpisce è l’applicazione di questa profezia nel senso più prettamente spirituale: “il diavolo inciterà gli uomini all’orgoglio, al rancore, alla gelosia, all’odio, alla truffa, all’omicidio, alla guerra; alla guerra con se stessi, alla guerra in famiglia, alla guerra contro i propri fratelli nella fede, alla guerra contro i vicini, contro i lontani, contro i sofferenti, alla guerra contro tutti. Tutto deve essere messo in discussione e poi distrutto”.

Non c’è da meravigliarsi, ma solo da prendere le necessarie misure ai piedi del Signore, ritornando ad amare e temere la Parola di Dio. Essa ci guiderà nei sentieri di pace e ci preserverà da ogni male. Iddio non abbandonerà i suoi santi, anche se molti dovranno affrontare dure prove e la persecuzione scaturita a causa del Nome di Gesù, nostro Signore.

Questo Nome ha messo sempre in subbuglio tutto l’esercito dell’inferno ed è stato sempre causa di turbamenti e crudeltà, ma verrà il giorno in cui Egli ritornerà su una nuvola, e gli angeli del cielo Lo seguiranno come una grande schiera via via sempre più larga: dietro il Signore prima due angeli, poi ancora quattro, poi ancora otto, e così fino all’infinito.

Che grande gioia per gli eletti, che onore, sarà vedere il Signore faccia a faccia.

Per il momento, però, siamo ancora su questa terra e non abbiamo finito il nostro corso.

Lottiamo, cari amici, lottiamo tenendo ben saldo questo Evangelo che ci parla di Amore ed armonia. Fuggiamo il male ed atteniamoci al bene e così saremo sempre pronti ad accettare la volontà di Dio.

 

Un tenero fidanzamento          (INDIETRO)

(Salmo 45)

 Mi sgorgano dal cuore parole soavi; io canto il mio poema al Re. La mia lingua sarà come la penna di un veloce scrittore. Tu sei più bello di tutti i figli degli uomini; le Tue labbra sono ripiene di grazia, perciò Dio ti ha benedetto in eterno. Cingi la spada al Tuo fianco, o prode, circondato dal Tuo splendore e dalla Tua maestà, e nella Tua maestà avanza sul carro vittorioso per la causa della verità, della mansuetudine e della giustizia, e la Tua Destra Ti farà vedere opere tremende. Le Tue frecce sono affilate, i popoli cadranno sotto di Te; esse penetreranno nel cuore dei nemici del Re. Il Tuo trono, o Dio, dura in eterno, lo scettro del Tuo Regno è uno scettro di Giustizia. Tu ami la Giustizia e odi l’empietà; perciò Dio, il Tuo Dio, Ti ha unto d’olio di letizia al di sopra dei Tuoi compagni. Tutte le Tue vesti profumano di mirra d’aloe e di cassia; dai palazzi d’avorio gli strumenti a corda Ti rallegrano. Figlie di Re sono tra le Tue dame d’onore; alla Tua destra è la regina adorna d’oro di Ofir. Ascolta, fanciulla, guarda e porgi l’orecchio; dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre e il Re desidererà grandemente la tua bellezza; prostrati davanti a Lui perché Egli è il Tuo Signore.  La figlia di Tiro Ti porterà dei doni e i ricchi del popolo cercheranno i Tuoi favori. Tutta splendore è la figlia del Re di dentro; la sua veste è tutta trapunta d’oro.  Ella sarà condotta al Re in vesti ricamate, seguita dalle vergini sue compagne che saranno presentate a te. Esse saranno condotte con letizia e con giubilo, ed entreranno nel palazzo del Re.  I tuoi figli prenderanno il posto dei tuoi padri; Tu li farai principi per tutta la terra.

Io pubblicherò la memoria del tuo Nome per ogni età; perciò i popoli ti celebreranno in eterno, per sempre.  Sento nel mio cuore di dare al Signore l’onore e la lode per aver nascosto le grandi ricchezze del cielo ai “savi” ed agli “intendenti” e di averle rivelate ai “piccoli fanciulli”.   Nei cuori dei figlioli di Dio troviamo quei grandi Tesori celestiali che accrescono per davvero la gioia di gustare un’intera vita trascorsa col Signore; eppure fin dai giorni della chiesa apostolica, così come oggi, sono comparsi agguerritamente sulla scena falsi profeti e falsi fratelli i quali, con ben sembiante operano malvagiamente introducendo false dottrine e favole che hanno fatto “sbandare” la chiesa (anziani e popolo) corrompendola con apostasia e retrogradia.  Paolo lotto energicamente contro questi spiriti maligni infiltrati nell’opera di Dio; l’Evangelista dopo aver rinnegato la propria “cultura”, operò con il così parla il Signore”, quella Potenza e Sapienza di Dio donatagli da Gesù, apparso sulla via di Damasco per eleggersi un fedele testimone: Saulo da Tarso.   Si, cari nella Grazia, il Signore elegge i suoi “Uomini”, non come i moderni “santoni” che assomigliano molto ai farisei che incontrarono Gesù; il loro orgoglio si scontrò con l’umiltà e la tenerezza del Signore.  Essi volevano che la gente li riverisse, invece, tutti guardavano Gesù, il quale non presentava al mondo una particolare bellezza, ma una Parola che scuoteva i cuori e le menti; una Parola che donava Pace, serenità, Vita. I farisei erano pomposi, mentre il Signore era semplice. Il popolo era sommerso dall’apparenza di un clero che aveva accresciuto da sé la propria stima così, al Tempio come nelle Sinagoghe, la gente doveva confrontarsi no con dei “fratelli” ma con dei veri e proprio “signorotti”, autoritari freddi e scostanti. A quel popolino ingabbiato, triste ed escluso però, il Signore nel Suo straordinario piano di salvezza, aveva riservato le Sue Meraviglie che furono negate a quei “santoni”.  Costoro contristarono lo Spirito Santo e, a poco a poco senza quasi accorgersene, si allontanarono dalla volontà di Dio e dal Suo Amore.  Così ancora oggi, il Signore dice: “non contristate lo Spirito Santo” e “non lasciate le Sue Vie” come alcuni che, ignorando la santificazione di Dio e vivendo al modo dei moabiti, affermano di profetizzare e di parlare in lingue per lo Spirito Santo. Fuggite da costoro, tenetevi aggrappati al Signore e non insozzatevi con lo spirito di questo mondo.  Condividete, invece, l’Amore di Cristo. Avendo letto questo Salmo chiediamoci: “…dov’è questa Sposa che del suo Sposo ne esalta l’eccellente bellezza?” Qui notiamo come lo Sposo chiama la Sposa “figlia” visto che lei è un vero e proprio “frutto” della Sua salvezza, ma costei è eletta alla salvezza eterna.  Così anche la Sposa esprime il suo amore grande, sicuro, fervido e fedele verso il suo Signore:  “La più alta poesia espressa da un cuore innamorato”.

Ella considera le bellezze dello Sposo che ai suoi occhi appare come un Uomo ineguagliabile, così come ritroviamo nel Cantico dei Cantici dove ella dice: “..il mio Amico è mio” e ancora “..i suoi occhi sono come colombe…le sue guance come un’aiuola do balsamo… le sue labbra sono gigli che stillano mirra liquida.. la sua bocca è la dolcezza stessa…sì, Egli è attraente in tutto”.  Così la Sposa parla ammirata della bellezza, dell’amorevolezza, della gentilezza e della dolcezza dello Sposo esprimendo anche il vivo desiderio del suo ritorno.  Si, la Sposa brama lo Sposo e anche Lui la esalta; Egli ne loda la qualità e i suoi doni (datigli proprio dal Signore).  Nella Sacra Bibbia troviamo matrimoni che hanno “fecondato” guerre, ma questo matrimonio che ancora deve essere celebrato, è una unione per la Gloria di Dio.  Fra questi due fidanzati sgorga una fiumana di Amore eterno, dolce, puro, immutabile.    Lui permette alla fanciulla di decantarLo nelle Sue doti singolari, poi è Lui a decantare Lei: “…ascolta, riguarda” come se Egli l’avesse portata in un luogo dove non era mai stata. Le mostra i luoghi celesti e le dice:”..porgi l’orecchio e dimentica la casa di tuo padre”.

Egli la rende consapevole che mano nella Sua mano è al sicuro e, anche se allevata in amore e disciplina nella casa di suo padre, ella può anche dimenticarla perché ora è vicino, proprio vicino a Lui.   Cari amici, c’è un matrimonio reale al quale i santi sono stati invitati col battesimo con lo Spirito Santo. Infatti è proprio scritto di loro: “beati e santi sono coloro che sono stati chiamati alle nozze dell’Agnello”.  Questa figlia di Re, notiamo, aveva anche delle ancelle al seguito e lo Sposo che l’ama, come un ultimo omaggio, permetterà anche ad esse di entrare, ma poi dopo la celebrazione delle nozze solo loro due potranno gustare, come un frutto squisito, l’Eterna presenza di questo dolce Amore.  Non c’è che dire cari nella Grazia, la Scrittura è davvero un grande Tesoro.   Riguardando alla realtà odierna, però, mi accorgo come molti, anziché ringraziare il Signore per questa Sua Santa Parola, continuano ad ignorarla e a riporla nel cassetto abbandonando persino la radunanza dei Santi.  Oggi abbiamo compreso come il matrimonio che Dio approva non è un matrimonio di costumi malvagi, né condivide l’idea dei matrimoni “preparati” poiché è Lui che dona all’uomo la sua sposa e alla donna il suo sposo.  Dunque, non contristiamo lo Spirito Santo perché c’è molta differenza fra ciò che l’uomo pensa di ricevere e ciò che Dio dona di fatto. Considerate però che il Signore ci ama ed Egli prepara ai Suoi figlioli il meglio dei Suoi preziosi doni.  Come Pastore mi sento responsabile della greggia che Iddio mi ha dato per cui sopporto quella gente che non ricambia che non ricambia il mio amore se non con odio e ingratitudine, ma anche questo è comandamento di Dio e cioè che ognuno porti con dignità la propria croce nel seguire il Signore.  Dunque oggi molte donne fumano e commettono altri numerosi misfatti, mentre sappiamo che secondo la Scrittura, la donna di valore vale più di tutte le perle del mondo (Proverbi 31).   Una donna può portare un popolo alla rovina, altre invece possono condurre alla liberazione di un intero popolo come avvenne nel caso di Ester, ricordate?     Ecco, allora, l’invito del Signore a resistere al diavolo, alla sua inimicizia, al suo odio. Rimanete dove Iddio vi ha piantato, rigettate il mondo perché esso odia il Signore e vuol farvi partecipi di questo sentimento.  Chi ha lo Spirito Santo non confessa tre titoli ma un solo Nome: GESU’. Io lo glorifico e anche la Sposa lo fa nell’attesa del Suo ritorno imminente. Lo Spirito Santo, infatti, trasmette alla Sua chiesa proprio questo messaggio, quello di resistere e di prepararsi in castità, vivendo in santa gioia nella certezza di poterLo abbracciare al più presto.

CHI HA CREDUTO ALLA NOSTRA PREDICAZIONE?    (INDIETRO)

(Isaia 53:1-2)

"Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno?  Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da arido suolo. Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né  apparenza da farcelo desiderare."

Dio non si vergogna di chiamare gli uomini “fratelli” e quel sangue versato sulla croce continua ancor oggi, fra cielo e terra, a rendere loro testimonianza sul fatto che “chi accetta questa Sua generosa offerta, credendo nel Signore Gesù sarà salvato”.  Vediamo pure che l’uomo è rivolto verso l’abisso concupendo i “tesori della carne” come il denaro o il sesso, però ci accorgiamo che coloro i quali sono chiamati “fedeli” rendono testimonianza dell’Amore eterno che il Signore ha usato verso l’umanità grazie alla Sua Misericordia e alla Sua infinita pazienza, di fronte al malvagio comportamento delle sue creature.  Oggi, intanto, nel Suo eterno presente, lo Spirito Santo “sfida” moralmente i popoli, e non solo loro, ma anche noi, il Suo popolo: “Chi ha creduto alla nostra Predicazione?” Chi serve Dio non ha le piume del pavone ma pratica e predica la Vera Giustizia conservando sé stesso puro dal mondo.

In questo il Signore ci viene incontro coprendoci potremmo dire con del “materiale refrattario” che ci ripara dalle frecciate di satana che vorrebbe demolire il Tempio di Dio. Così non è possibile predicare la Giustizia di Dio se non la si vive in prima persona.  Lo Spirito Santo prende i predicatori di ogni epoca, fondati sulla Sua Parola, esperimentati e provati a combattere l’avversario, e li pone nel campo per affermare la Verità e la Giustizia di Dio.    Così ai tempi di Noè, predicatore di giustizia, le donne erano belle e i figli di Dio le videro e per loro persero la testa; come oggi gli uomini che dovrebbero onorare l’Evangelo ammiccano le donne e così viceversa.   A proposito c’è un aneddoto risalente all’epoca della Roma imperiale, quando il “dio” Cesare conquistò gran parte delle terre conosciute soggiogando ed umiliando popoli e nazioni.   All’epoca, le legioni tornavano a Roma per essere fastosamente accolte dall’imperatore.    Si preparavano i festeggiamenti mentre i soldati erano accampati poco fuori la città.Lo stesso imperatore aveva concesso loro di poter accedere nella capitale per far visita alle famiglie, ma fra i tanti legionari, tribuni e centurioni, si distinsero due alti ufficiali che non vollero lasciare le loro guarnigioni, preferendo esse al conforto dei familiari. I giorni però trascorrevano e i due ufficiali decantavano le doti delle rispettive mogli.

Ad un certo punto si accorsero che il desiderio di rivederle era tanto, visto il lunghissimo periodo trascorso lontano da Roma; così decisero di far loro una sorpresa e tacitamente entrarono nella città travestiti, scommettendo pure su chi fra le due signore fosse stata la più fedele. Si recarono prima nella casa di uno dei due, un bel palazzo romano. Si avvicinarono pian piano, ma già da lontano di udivano delle musiche e delle voci a significare lo svolgimento di una grande festa.  Entrambi gli ufficiali riuscirono a salire su un albero cresciuto accanto a uno delle mura perimetrali e da una finestra poterono osservare ciò che si faceva all’interno e udire persino la voce della moglie di uno di loro.  Essa era circondata da tanti uomini in atteggiamento affettuoso con lei; tutti le stavano quasi addosso gioendo nei bagordi. Il marito non credeva a ciò che vedeva, mentre nella mente i suoi pensieri si accavallavano e andavano lontano quando nel pericolo delle battaglie, più di una volta aveva trovato forza proprio nel ricordo della sua amata.

Ora però il cuore gli pulsava fortissimo, mentre la vergogna lo avvolgeva dinanzi a quel suo amico d’armi, mentre una terribile domanda lo sconvolgeva: “…è proprio questa la donna che ho amato, rispettato e atteso di incontrare per tanti anni?” (questa potrebbe essere una domanda che il Signore potrebbe farsi un giorno).  Non è possibile, diceva a sé stesso, mentre avrebbe voluto subito lavare l’onta del tradimento con il sangue della “sposa”.  Il secondo ufficiale, nell’imbarazzo di quella vista, cercò di confortare il suo amico invitandolo a seguirlo nella sua abitazione e ricordandogli la scommessa fatta fra loro.  Scesero dall’albero in modo silenzioso e in fretta; si recarono nell’altro palazzo dal quale però non si udiva nulla, né voci né festeggiamenti, tutto taceva.  Analogamente a quanto era avvenuto prima, salirono su un albero cresciuto nei pressi dell’abitazione e così poterono vedere che questa seconda moglie se ne stava mesta e languiva pensando proprio al suo sposo, certa ed orgogliosa della fedeltà che ovunque suo marito avrebbe avuto verso di lei, così come ella aveva fatto.    Suo marito, però, non era ancora tornato a casa e lei  si chiedeva nel cuore se lui stava bene, se era in vita oppure se gli fosse accaduto qualcosa.

Certamente sentiva le voci di festa che provenivano da fuori, ma il suo cuore era triste e la sua mente non era l’ dove era il suo corpo bensì lontano, là dove avrebbe potuto trovarsi il suo amato.  Ella pensava unicamente al suo sposo e al suo ritorno.  Lo sposo la osservò attentamente e fu ripieno di gioia nel ricevere dalla sua sposa la conferma di un amore intramontabile e ancora vivo nel suo cuore.   Anche lui provava per lei lo stesso sentimento mentre la fierezza di sposo.  Paolo scrive: “Io vi ho sposato a Cristo come una casta vergine”, non come una donna disavveduta o perversa e peccatrice.   Cari amici stiamo attenti, poiché tutto ciò che è bello è approvato dall’uomo, mentre il Signore Gesù non scelse la bellezza per farsi accettare dagli uomini.  Quelli che lo conobbero non furono attratti dai suoi caratteri somatici, cioè da come era fatto, ma da come parlava poiché la Sua Parola, dolce e serena, arrecava pace e felicità. La Sua Parola ridava la Speranza e riscaldava i cuori dei suoi “fratelli”.

L’Eterno soddisfa il desiderio di coloro che lo temono (Salmo 145: 8-9)  (INDIETRO)

“L’Eterno è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità.

L’Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere.

Tutte le Tue opere ti celebreranno o Eterno, e i tuoi santi ti benediranno. Essi parleranno della gloria del tuo Regno e racconteranno della Tua Potenza, per far conoscere ai figli degli uomini i Tuoi portenti e il glorioso splendore del tuo Regno.    Il Tuo Regno è un regno eterno e il Tuo dominio dura per ogni età. L’Eterno sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che sono abbattuti.  Gli occhi di tutti guardano a Te con aspettazione e Tu dai loro il cibo a suo tempo.   Tu apri la Tua mano e appaghi il desiderio di ogni essere vivente.   L’Eterno è giusto in tutte le Sue vie e benigno in tutte le Sue opere.  L’Eterno è vicino a tutti quelli che Lo invocano a tutti quelli che Lo invocano in verità.  Egli soddisfa il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva”.   Si, cari amici, il Signore fin dai tempi antichi ha sempre provveduto ad ogni bisogno dell’uomo sia fisico che spirituale.    Egli che è l’infinito e giusto Giudice, ha consentito a ciascuna creatura di poter sperare in Lui per ogni cosa, in ogni condizione di vita, così nel benessere come nel dolore.

Oh, quanto è bello poter sperare nel Signore e comprendere, per fede, quelle dolcissime parole che chetano e nel contempo rafforzano il cuore e cioè che “tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio” (Romani 8:28).    Queste parole ci consentono, cari nella Grazia, di poter affrontare con dignità, ma anche con vigore, tutte quelle difficoltà che ci si presentano innanzi ogni giorno e grazie proprio all’aiuto della Parola di Dio, possiamo animosamente affrontare la “vita” che il Signore ci ha dato in dono, comprendendo che non tutto è “rose e fiori”, ma vi sono anche delle “spine” alcune delle quali molto pungenti.  Nel campo particolare dell’Amore, la Bibbia ci mostra come ci siano stati solo matrimoni voluti e quindi agevolati da Dio, ma anche matrimoni carnali, frutto delle concupiscenze mondane, “consumati” e, quindi, “accaparrati” con la fretta delirante del desiderio sessuale.   Questi ultimi matrimoni, cari amici, non possono dirsi “da parte del Signore”, perché Dio è davvero un Signore Santo ed Egli, che del resto è molto buono e donatore di pace, non potrebbe donare ai Suoi figlioli ciò che dipende dal peccato e che propende verso la morte. No, questo non è il bene desiderato dal Signore per i suoi diletti.

Del resto Egli dice del Suo ritorno “due saranno in un letto, uno sarà preso e l’altro lasciato”.  Perché Dio userà fare così?   Sarà davvero raro trovare una coppia unita nello stesso Spirito?   Si cari amici, uno dei due avrà il Suggello di Dio, l’altro no, avrà quello della bestia.   Così, in questa specie di “trampolino di lancio” che è la “coppia”, il diavolo nutre speranze di guerra, di tormenti e lacerazioni ma, se nella coppia uno dei due ha timore di Dio e ha compreso di poter e dover sperare nell’Iddio Vivente, se uno dei due ha esperimentato la comunione di Dio e la potenza della preghiera, allora come dice il Salmo che stiamo trattando:”..L’Eterno è vicino a tutti quelli che Lo invocano, a tutti quelli che Lo invocano in Verità”.    Costui o costei potrà richiedere al Signore il Suo pronto intervento, il Suo confort, la Sua opera in favore dell’altro o dell’altra.   Cari amici, noi predichiamo l’Iddio Vivente, Colui che vive davvero e che vede, e che ascolta la preghiera dei Suoi figli.

Richiedete a Gesù che vi dia pace nella vostra casa, affinché dal più piccolo al più grande possiate onorarLo, amarLo e servirLo, come a Lui piace.    Se il Signore sarà veramente con voi, allora insieme fra voi e uniti a Lui, potrete combattere, vincere e far paura voi al nemico.   L’Amore non è un miscuglio di sentimenti odiosi o peccaminosi, ma è un edificio costruito con tenerezza, certo talvolta anche con sofferenza, ma con estrema fedeltà, con sovrabbondante lealtà e santità: questo è l’Agapao. Provatelo nel vostro cuore  “L’Eterno soddisfa il desiderio di coloro che lo temono”.    A volte sono le donne che si riferiscono all’uomo e Iddio approva quando ciò proviene dalla maturazione del Suo tempo e dalla Sua Saggezza. E riferendosi alla Sua Sposa, il Signore si rivolge come a una donna, dicendole: “Non temere, perché non sarai confusa, non aver vergogna, perché non dovrai arrossire; dimenticherai anzi la vergogna della tua vedovanza, poiché il tuo Creatore è il Tuo Sposo, il Suo Nome è l’Eterno degli Eserciti, il tuo Redentore è il Santo d’Israele, chiamato Dio di tutta la terra” (Isaia 54: 4-5).

Dunque il Signore è nostro Creatore, il nostro Redentore e nostro Sposo. GESU’, non altri, sta per ritornare a colei che ha sempre amato e mai ha dimenticato perché questa Sposa l’ama ed è degna del Suo Signore. Ella è innamorata e semplice, ama stare vicino al suo amato e mai lo tradirebbe, mai lo affliggerebbe come tante voci vorrebbero traviarla, ma ella ha un solo Nome che batte e che vive nel suo cuore, ella non perde occasione per chiamarLo, per adorarLo, per onorarLo. Si, cari amici, questa Sposa non appartiene a nessun altro se non al Suo Sposo perché il Suo Sposo è Santo, è Meraviglioso, è Fedele; perché il Suo Sposo ha dato la Sua vita per lei e non ha badato alle offese né alla morte, ma solo a lei, solo alla Sua amata del cuore.   Si, l’Eterno soddisfa il desiderio di coloro che lo temono, Egli ne ode il grido e li salva, poiché l’Eterno protegge tutti quelli che l’amano.  Ed ora cari al mio cuore, qual è il vostro desiderio?

Brucia dentro di voi questo amore come esso nel cuore della Sposa?    Se è così, aspettateLo bussare alla vostra porta, perché Egli verrà, verrà e vi chiamerà, ci chiamerà, e a quel bussare non diremo: “ho tolto la mia gonna e ho lavato i miei piedi, come scenderei dal mio letto?”, no, non diremo così, ma ci alzeremo e accoglieremo lo Sposo nel Suo maestoso apparire e con Lui potremo vivere per sempre una vita senza più lacrime, senza più dolori, ma solo di gioia, di allegrezza e di pace, la Sua Pace.

 

DITEGLI CHE SONO MALATA D’AMORE   (INDIETRO)

(Cantico dei Cantici 5)

 “Sono entrato nel Mio giardino o Mia sorella, Sposa Mia, ho colto la Mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il Mio favo col Mio miele, ho bevuto il Mio vino col Mio latte. Amici mangiate, bevete, sì, inebriatevi o diletti!  Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio diletto che picchia e dice: “Aprimi sorella Mia, amica Mia, colomba Mia perfetta, perché il Mio capo è pieno di rugiada e i miei ricordi di gocce della notte”.    Mi sono tolta la veste, come me la rimetterei? Mi sono lavata i piedi, come li sporcherei di nuovo?    Il mio diletto ha messo la mano nel buco della porta, e le mie viscere si sono commosse per Lui. Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, che scorreva sulla maniglia della serratura. Ho aperto al mio diletto ma il mio diletto si era ritirato e se n’era andato. Il mio cuore veniva meno mentr’Egli parlava. L’ho cercato, ma non l’ho trovato; l’ho chiamato ma non mi ha risposto.     Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno trovata, mi hanno percossa, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo.

Io vi scongiuro o figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto che gli direte? Ditegli che sono malata d’amore. Che cos’è il tuo diletto più di un altro diletto, o più bella fra le donne? Che cos’è il tuo diletto più di un altro diletto perché ci scongiuri così?      Il mio diletto è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila. Il Suo capo è oro finissimo, i Suoi riccioli sono crespi, neri come il corvo. I suoi occhi sono come colombe presso ruscelli d’acqua, lavati nel latte propriamente incastonati come una pietra preziosa in un anello.    Le Sue guance sono come un’aiuola di balsamo, come aiuole di erbe aromatiche; le Sue labbra sono gigli, che stillano mirra liquida.     Le Sue mani sono anelli d’oro, tempestati di pietre preziose, il Suo ventre è avorio lucente, ricoperto di zaffiri. Le Sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d’oro puro. Il Suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri. La Sua bocca è dolcezza stessa; sì Egli è attraente in tutto. Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.    ”Senza paura di essere smentito da alcuno, posso affermare che il Cantico dei Cantici è il più nobile, santo e sublime Poema d’amore che possa mai essere stato scritto, poiché questo dolcissimo Poema è stato scritto proprio dal “Cuore” di Dio.  

 In questo passo possiamo vedere come la Sposa decanta le bellezze dello Sposo, una donna che riesce a recuperare una delicatissima situazione nella quale qualcosa di terribile stava per accadere e cioè la perdita del suo amato.   Questo suo affannoso ma volitivo recupero, questa sua corsa urgentissima nella ricerca dello Sposo sorga da questo sentimento che le infiamma il cuore. Ella, rivolgendosi alle figlie di Gerusalemme dirà: “..vi scongiuriamo, se trovate il mio diletto che Gli direte? Ditegli che sono malata d’amore”.      La Scrittura dice (Proverbi 31:10): “..chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo valore è di gran lunga superiore alle perle”.    Certo se il Signore fosse un uomo potremmo chiederci: “Signore, dove potremmo indirizzarTi per trovare una siffatta signora?”    Potremo dire al Signore: “Signore perché vieni da noi, non potresti andare ad Holliwood? O a Cinecittà? O dove si svolge qualche concorso di bellezza? Perché lì potresti trovare qualche bella donna, certo nel suo cuore magari avrebbe qualche migliaio di uomini uccisi per l’adulterio, ma in fondo sarebbe una gran bella donna!”   E’ spaventevole, se ci penso è davvero spaventevole come oggi l’uomo, anche nella chiesa, abbia perso il vero concetto di “bellezza” secondo la visione di Dio.   Così possiamo rispondere subito a noi stessi dicendo che nel mondo non v’è alcun luogo adatto ove il Signore potrebbe trovare una donna per Lui.

La Scrittura dice (Proverbi 12:4) che: “la donna virtuosa è la corona di suo marito, ma quella che fa vergogna è come un tarlo nelle sue ossa.”   Ricordo che fino a circa 20 anni fa la donna usciva per strada raramente, non entrava nei bar da sola perché si vergognava e non poneva, se non di rado, in ridicolo suo marito del quale ne difendeva la dignità, anche se l’uomo magari, per la sua debolezza o per il suo traviamento, non meritava una tale considerazione. Questo fino a 20 anni fa, quando le donne vestirono una tuta da meccanico, si ribellarono ai loro mariti e datori di lavoro e nel nome del “femminismo” dichiararono guerra ai giusti valori, agli uomini e a Dio.   Queste donne iniziarono a parlare di amore libero e negarono di ascoltare ogni richiamo da parte del Signore.   Così ho detto al Signore: “Signore, oggi il diavolo pensa di essere molto furbo, ma Tu hai in terra uomini piccoli, è vero, umili e sprezzati ma che recano la Tua impronta, il Tuo Amore e la Potenza del Tuo Spirito per combatterlo e per ricondurlo alle porte dell’inferno”.

Ecco perché anche con questo libro il Signore mi dà modo di ammaestrarvi sul fatto che il cammino verso la nostra Patria Celeste non si è ancora concluso, lo Sposo e la Sposa sono ancora “promessi”, sono ancora “fidanzati” ma non sposati per cui dobbiamo lottare strenuamente al fianco del Signore per riuscire a vincere fino all’ultimo nostro respiro quando ancora potremo dire: “Signore, accoglimi fra le tue braccia…”  Fratelli, sorelle, una donna che si sposa per denaro o per avventura, ama davvero suo marito?    Una ragazza rapita e costretta alle voglie del suo spasimante per poi essere costretta a sposarlo, può riuscire ad amarlo davvero?   Uomini ancora in convertiti e anche fratelli dicono che “ciò che Dio ha congiunto, l’uomo non separi…”, ma questi matrimoni, non sono matrimoni da parte del Signore. Guardate alla dolcezza, alla Santità, alla Nobiltà d’animo e alla Poesia espressa da questi fidanzati in questo capitolo, poi paragonatele alle nefandezze del cuore degli uomini di questa generazione e rilevatene la differenza.    In questo Poema lo Sposo onora la Sposa, ne esalta la fattezza e le qualità rare, così come lei fa nei Suoi confronti. Tutto si muove non in un ambiente “mondano” ma Biblico.

Lo Sposo va alla Shullamita e la chiama, Egli l’ama e non cerca altre donne, ma solo la Sua Sposa perché nella Sua amata sono abbondanti i frutti dello Spirito Santo. Le dice: “Aprimi sorella mia, amica mia, colomba mia, mia perfetta..”  Notate, quattro volte di seguito il Signore chiama “mia” la Sua Sposa.    La Sua Sposa Gli appartiene. E’ Sua e di nessun altro.     Così lo Sposo appartiene a Lei e a nessun’altra.

A chi dunque, riguarderemmo se non al Signore?”    Egli ci vuole Suoi, Suoi capite?! E noi invece a chi guardiamo? Guardiamo a Lui o all’Egitto? Rispondete al vostro cuore.      La Shullamita resistette allo Sposo, disse che ormai l’aveva atteso a lungo ma ora si era tolta la gonna, s’era messa a letto, aveva lavato i piedi…pretesti, solo pretesti.

Non poteva rivestirsi frettolosamente?   La sua casa forse aveva un pavimento così sporco da non consentire di scendere e di correre verso l’amato senza calzari?    “Pretesti, pretesti, pretesti. Perché forse lo Sposo non era degno di essere atteso ancora in piedi? E, comunque, non era degno di una migliore accoglienza?”     Lui, nella Sua maestà e Misericordia, non può condividere l’incertezza o la pigrizia o la superbia, così pure a malincuore va via.     Lei però non nutre un sentimento falso, il suo amore verso lo Sposo è sincero, le sue labbra quando Gli aveva detto: “io Ti amo”, non erano state bugiarde ma Ella aveva sempre parlato con la verità al suo Dio.    Lei si sente bruciare dentro, era stata forse un po’ superba, ma ora ricorda la dolcezza del suo Sposo e quindi salta subito dal suo letto dove s’era coricata, si mette qualcosa addosso in tutta fretta, esce fuori di casa per cercarLo.

Lo chiama a voce alta, ma non lo trova.    Allora ella rende testimonianza della sua colpa e a coloro che incontra parla del suo amore verso lo Sposo.  La ronda delle guardie che vigilano nella città prima la battono, per essersi aggirata così a tarda ora, poi la rilasciano.   Ella non può contenere il suo dolore e alle figlie di Gerusalemme non può nascondere il suo grande amore.  Il Signore che conosce ogni cosa la vede nella sua confessione. Egli che l’ama e l’ha sempre amata, ora dopo aver udito il sincero pentimento dalle labbra e dal cuore della sua Sposa le viene incontro e si fa vedere da lei in tutta la Sua Magnificenza. Adesso il Signore può dirle: “Non temere, sono Io”.

Nell’ombra, non più battiture ma una dolce voce. “Non temere, sono Io”.    “Non temete sono Io”, così un giorno il Signore GESU’ disse ai suoi discepoli, in mare, durante una tempesta quando il Signore andò loro incontro sulle acque.   Così anche oggi, il Signore dice a tutti coloro che Lo amano e che camminano in Verità, in Giustizia, e senza provocare scandali: “Non temere, sono Io”, “Io sono quello che ti prendo per la mano destra e ti dico: Io ti aiuto”.   Il Signore vi renda grandi benignità e vi consenta di poterLo onorare con la vostra vita quotidiana, vivendo l’Evangelo in verità come nuove creature chiamate a render testimonianza a questo Grande Signore.   Abbiate in voi il sincero sentimento di ricercarLo nell’umiltà, nella santità, con tutto il vostro cuore e nell’ubbidienza alla Sua Santa Parola, poiché “..le Sue pecore ascoltano la Sua Voce e Lo seguitano”.   Non cercate il fuoco dell’apparenza come molti che si dichiarano spirituali usano fare, ma trovate Iddio nella confessione dei vostri peccati, nella Misericordia, nella Semplicità, nell’Amore verso gli amici e i nemici, nell’amore fraterno e nella Carità.

Sappiate che il Signore ci conosce fin troppo bene ed a Lui non possiamo nascondere proprio nulla. Egli si ricorda che noi siamo solo un soffio, un alito, per cui viviamo con amore il tempo che Egli ci ha assegnato qui sulla terra.   OnoriamoLo ed Egli ci onorerà, avviciniamoci a Lui ed Egli si avvicinerà a noi.

Capitolo 9

9 - DAL FORTE E’ USCITA LA DOLCEZZA    (INDIETRO)

(Giudici 14: 1-14)

 

“ Sansone scese a Timnah e là vide una donna tra le figlie dei Filistei. Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: “Ho veduto a Timnah una donna tra le figlie dei Filistei; or dunque, prendetemela come moglie”.

Suo padre e sua madre gli dissero: “Non vi è forse alcuna donna tra le figlie dei tuoi fratelli in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?” Ma Sansone rispose a suo padre: “Prendimi quella, perché mi piace”.

Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall’Eterno e che Sansone cercava un’occasione contro i Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele.

Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; come furono giunti alle vigne di Timnah ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo.

Allora lo Spirito dell’Eterno venne su di lui con Potenza ed egli, senza avere niente in mano, squarciò il leone come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che aveva fatto.

Poi scese e parlò alla donna, ed essa piacque a Sansone.

Qualche giorno dopo egli tornò per prenderla e uscì di strada per vedere la carcassa del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. Egli ne prese un po’ in mano e si mise a mangiarlo mentre camminava; quando giunse da suo padre e da sua madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.

Suo padre quindi scese da quella donna e là Sansone fece un convito, perché così usavano fare i giovani.

Quando la gente del posto lo vide, portò trenta compagni perché stessero con lui.

Sansone disse loro: “Io vi proporrò un indovinello; se voi riuscite a trovarne la spiegazione e a farmela sapere entro sette giorni del convito, vi darò trenta tuniche e trenta cambi di vesti; ma se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta cambi di veste a me.”

Essi gli risposero: “Proponi il tuo indovinello, affinché lo udiamo”. Egli disse loro: “Dal divoratore è uscito del cibo e dal forte è uscito del dolce”. Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l’indovinello. ”

 

Cari nella Grazia, sappiamo per lo Spirito Santo che l’uomo che si appoggia con tutto il cuore nella Parola di Dio esperimenta davvero una condizione di particolare benedizione; riceve dal Signore una potente disintossicazione spirituale dai veleni del mondo e trova, proprio grazie alla Parola di Dio, la “Pace del Signore”.

Reputo fare questa breve premessa per esortare il lettore a prendere sul serio ciò che la Sacra Scrittura ci insegna in termini di Timore di Dio, di Santità, di Ubbidienza, di Umiltà, di Carità per poter l’uomo un giorno incontrare pacificamente il Signore.

Dunque la Sua Parola è una lampada ai nostri piedi e una luce sul nostro sentiero (Salmo 119) e come tale La riceviamo con amore e con la più totale disponibilità.

In questo capitolo troviamo Sansone, un uomo nato per volontà di Dio il quale volle liberare Israele dalla spietata oppressione dei Filistei[1].

Sansone nasce per rivelazione divina e su lui sono rivolti gli occhi dell’Onnipotente.

Questo bel giovane, dotato di forte personalità, è anche cocciuto e spesso gli piace fare di “testa propria”, come oggi a molte persone piace ignorare i buoni consigli per avventurarsi in situazioni pericolose.

Sansone andava e veniva da mezzo i Filistei e in questo suo andare e venire, scopre una bella ragazza di cui si innamora all’istante.

Egli conosceva bene la legge che Dio aveva dato ad Israele e cioè: “…non prendere le figliole delle nazioni straniere per darle ai tuoi figli e..non dare le tue figliole ai loro figlioli[2]”.

…ma questo amore che provava per quella fanciulla, questo palpitare del cuore proveniva proprio da Dio, proprio così.

Il Signore che mirava alla distruzione dei Filistei, stava cercando un pretesto, un’onda d’urto per realizzare la Sua Volontà; e questo pretesto doveva essere: il matrimonio fra Dalila e Sansone.

Fu, dunque, Dio che mise questa ragazza pagana dinanzi agli occhi di Sansone, fu ancora Egli a farlo innamorare.

Sansone, dopo aver visto Dalila, torna la sera a casa dai campi, è stanco ma ha un argomento da proporre ai suoi genitori. Un argomento che lo fa stare sulle spine. Il morale è alle stelle e, per non “scoppiare”, ha fretta di buttar fuori questa notizia: “Padre, madre…ho trovato una giovane filistea che piace ai miei occhi”.

Già, il piacere degli occhi. Oggi il diavolo si nasconde dietro una “finta” bellezza, una bellezza “truccata”, “maliziosa”.

No, cari nella grazia, non è questa la bellezza che piace al Signore e ai suoi Santi, ma ciò che piace a Dio è il volto che risplende per la Sua benedizione.

Non un volto su cui si poggia la maschera del peccato, ma un volto reso grazioso e raggiante dalla Luce presente nel cuore e nella vita dei santi: GESU’, la Vera Luce.

“Padre, madre…ho trovato una giovane filistea che piace ai miei occhi…prendetela in moglie per me”.

I genitori di fronte a questa strana richiesta, più che meravigliati, gli rispondono:” Ma come? Proprio tu che sei nato per adempiere un Ministerio di Dio pretendi in moglie una ragazza pagana?”

Sansone aveva il cuore e la mente eccitati dallo Spirito di Dio, il quale tolse ogni contrasto in quella famiglia e permise che questo matrimonio si realizzasse[3] .

Quello doveva essere, e fu, un matrimonio brevissimo e provocatorio.

Così i genitori si avviano per chiedere in moglie Dalila mentre Sansone, stornatosi dalla via, incontra un feroce leone che, però, uccide come un agnellino per la potenza di Dio.

Al ritorno, passando per la stessa contrada, Sansone si accorge che nella carcassa di quell’ animale alcune api avevano fatto del miele, così egli vi affonda le mani e ne mangia; non solo, vuol farne partecipe anche il padre e la madre che rimangono sbigottiti e sempre sul “chi va là”.

“..dal forte è uscita la dolcezza”; dal leone uscì il miele.

Questo paragone, cari amici, può allargarsi e riflettersi su un altro Leone che ci interessa particolarmente: GESU’, il Leone della Tribù di Giuda, il Vivente:

Dalla sua forza è uscita la vera dolcezza e la vita eterna.

Una meravigliosa realtà che porta pace, amore, beneficio a tutti coloro che lo accettano nel cuore, ma…torniamo a Sansone.

Quel matrimonio durò pochissimo e la provocazione si realizzò a causa di un indovinello proposto da lui stesso agli amici di Dalila convitati nello sposalizio.

Questi Filistei non riuscendo a trovare una soluzione si rivolgono a Dalila che fingendo di piangere insistette con il suo “promesso” così, riuscì a carpirgli la risposta, poi, tradendo il suo fidanzato, la confidò ai suoi compaesani.

Sansone comprese che quegli uomini avevano “arato con la sua giovenca”, ma rimase al gioco e mantenne la ricompensa promessa anche per sé, mentre si apprestava a recuperare i “premi”, il padre della ragazza donò la sua fidanzata in sposa al suo migliore amico.

Con questo ultimo gesto scellerato la provocazione raggiunge il massimo, si scatena una vera e propria rissa furibonda che culmina con la morte di quegli uomini poiché lo Spirito di Dio era con Sansone.

Sì, Dio aveva permesso al Suo Unto di distruggere i nemici di Israele.

Ci potremmo chiedere perché il Signore si usò di questa strategia e di questo strumento (Sansone), Egli poteva direttamente distruggere i Filistei, ma più volte abbiamo notato nella Sacra Scrittura che Iddio per manifestarsi e farsi conoscere dagli uomini, “è costretto ad abbassarsi al livello della natura umana e manifestare la Sua Gloria attraverso eventi e vicende strettamente terrene”.

Così con questa vicenda comprendiamo che il Signore agisce sempre per il bene del Suo popolo per liberarlo dai lacci in cui è caduto a causa delle sue debolezze e dei suoi peccati. Dio così si usa di uomini che dispongono la loro vita al servizio del Signore; una disponibilità assoluta, costante ed offerta con spontaneità ed allegrezza.

Così anche con questo episodio biblico, comprendiamo che Iddio non disprezza i suoi figlioli ma, nella Sua grande Misericordia, Egli trae dal male il bene, sopportando pazientemente (ecco la volontà permissiva) che i Suoi figli talvolta agiscano di “testa propria”.

Ricordiamoci che il Signore è buono e che per questo motivo Egli non smette mai di sperare nel recupero spirituale degli uomini, purché questi lo vogliano.


 

Capitolo 10

TI RACCOGLIERO’ PER GRANDI MISERICORDIE      (INDIETRO)

(Osea 2:14-23)

 

“Perciò ecco, Io l’attirerò la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Allora le darò le sue vigne e la valle di Akor come porta di speranza; là ella canterà come ai giorni della sua giovinezza come quando uscì fuori dal paese d’Egitto.

In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai “Marito Mio” e non mi chiamerai più “Mio Baal”.

Toglierò dalla sua bocca i nomi dei Baal e non si ricorderanno più del loro nome.

In quel giorno Io farò per loro un patto con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo e i rettili della terra.

Spezzerò l’arco, la spada e la guerra eliminandoli dalla terra e li farò riposare al sicuro. Ti fidanzerò a Me per l’eternità; si, ti fidanzerò a Me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. Ti fidanzerò a Me in fedeltà e tu conoscerai l’Eterno. In quel giorno avverrà che Io risponderò, dici l’Eterno. “Risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; e la terra risponderà con il grano, il mosto e l’olio equesti risponderanno a Jezreel. Io la seminerò per Me sulla terra e avrò compassione di Lo-ruhamah e dirò a Lo-amni: “Tu sei il mio popolo” ed egli mi risponderà: “Tu sei il mio Dio”.

 

I matrimoni descritti nel libro di Osea sono dei matrimoni che Iddio ordinò oer testificare ad Israele il suo comportamento verso il Signore; come questo popolo sempre amato dall’Eterno, in effetti, Lo aveva spesso tradito, con l’abbandono e con il preferirGli un dio inesistente: Baal.

Il Signore s’era fortemente meravigliato di questo comportamento; già proprio tradito da Israele, quel popolo “scelto” che aveva esperimentato, nel corso dei secoli, la Sua presenza, la Sua Potenza e la Sua Sapienza.

Il Signore aveva detto per bocca del profeta Geremia (cap. 2:13): “Stupitevi o cieli, e inorridite, il Mio popolo ha commesso due mali: ha lasciato Me sorgente di Acqua Viva e si è scavato delle cisterne, delle cisterne rotte che non contengono acqua”. Così come allora, anche oggi molte persone che nel corso degli anni hanno gustato e conosciuto le benedizioni di Dio in quest’opera, l’hanno poi abbandonata, non solo, ma l’hanno anche disprezzata, oltraggiata, vilipesa… “Stupitevi o cieli di questo”.

Iddio parlò ad Osea comandandogli di prendere in moglie una prostituta, una donna alla portata di chiunque, una donna, la cui coscienza non facesse più caso al numero dei suoi amanti. “Stupitevi o cieli, e inorridite, il Mio popolo ha commesso due mali: ha lasciato Me sorgente di Acqua Viva e si è scavato delle cisterne, delle cisterne rotte che non contengono acqua”.

Quanti déi strani comparivano allora sulla scena; ed oggi quante comunità pseudo-cristiane vengono “amate” da coloro che non hanno più i “rimorsi spirituali” nella loro coscienza essendo in grado di accettare, ora il culto di questa, ora il culto di quella confessione religiosa.

Quanti sorsi d’acque strane…e come non sarebbe il loro cuore turbato e indurito al punto da non temere più Iddio e criticare i Suoi profeti?!

Sì, il Signore rimase deluso dalla condotta di Israele, ma a differenza degli uomini che sono temerari e infedeli, Iddio è buono e fedele.

Egli, pur ricevendo il male, ha sempre avuto pensieri di pace verso il Suo popolo, così ha voluto sempre esprimere e dimostrare al mondo ed a tutte le generazioni che la Sua bontà è infinita, più grande di ogni umana immaginazione.

“Ti attirerò nel deserto”, dice il Signore…

E questa Parola, vale ancora oggi se tracciamo una congiungente fra l’antico popolo giudeo che esperimentò quella meravigliosa e stupefacente esperienza dopo la fuoriuscita dall’Egitto e l’Israele spirituale delle varie epoche.

Il Signore vuole significare che attraverso le prove e le difficoltà, oggi come allora, il Suo popolo può conoscere la liberazione dell’Eterno, il Suo Sostegno, la Sua Protezione.

Oggi, come allora, Iddio interviene infra il Suo popolo con il fuoco di notte e con la nuvola di giorno erigendo una vera e propria barriera barriera contro gli attacchi del nemico.

Sì, là nele deserto dove ti avrò condotto, ti raccoglierò per le Mie grandi Misericordie…

Oh cari amici, possa oggi il Signore raccoglierVi per le Sue grandi Misericordie; lasciatevi trovare e raccogliere con questo dolce invito.

Perché ostinarsi ancora a respingere proprio Colui che può ricondurvi nella strada maestra verso il regno di Dio?

Ponete mente: Baal, cisterne rotte, acque putride, strane dottrine, cos’è mai ciò’?…..cosa è saggio fare?

“Bere a doppie mani l’acqua pura dello Spirito Santo che è la Parola di Dio”, ecco cosa fare e… nello stesso tempo confessate i vostri peccati anche quelli più nascosti e vivete L’Evangelo del Signore GESU’ Cristo con gioia e con infaticabile adorazione e consacrazione!!

Quest’opera di Palermo, fin da suo sorgere, fa proprio questo: essa è fondata sulla Parola del Signore e, nonostante le verie lotte scagliate a tutto campo dal diavolo, vive e grida ancor più nelle case, ancor più nelle piazze e nell’etere il prezioso e santo Nome di GESU’ Cristo, nostro Signore e Salvatore.

Viviamo umilmente e nel Timore di Dio, certo le tempeste che sembrano sommergere questa navicella non mancano, ma sappiamo ed esperimentiamo altresì che il Signore ci è accanto; Egli vive nel nostro cuore e lo fa vedere, sì lo fa vedere battezzando con lo Spirito Santo, guarendo i Suoi figlioli, chiamando ancora a ravvedimento e a santificazione, nonostante tutti ci chiamano “pazzi” o “bigotti” o , se volete “chinniciani”.

Sappiate che le pecore del dolce Signore non appartengono agli uomini, a nessuno, quindi né a me come a nessun altro, ma appartengono a Dio, a Lui solo.

Le pecore del dolce Pastore ascoltano la Sua Voce e ne seguitano le orme, fedelmente.

No cari nella Grazia le pecore sono del Signore perché Cristo le ha riscattate dalla legge del peccato e della morte, Egli ha affrancato i nostri falli per cui non abbiamo altro Signore, né altro Dio, né altro Sposo se non il Signore GESU’: questo è il Vero Dio, questa è la Legge dello Spirito. Amen.

Ecco perché rifiutiamo la licenziosità del mondo, ecco perché non posiiamo trovarci d’accordo con il ribaltamento degli ordini costituiti dal Signore; ecco perché non approviamo la donna emancipata con le sue minigonne e pantaloni, con il suo trucco e l’ostentazione maliziosa della sua bellezza che non interessa al Signore e del resto, come può interessarGli l’uomo che mortifica lo Spirito nel suo cuore?

Potrete mai capire cosa significa: “essere nati di nuovo”,accettate in voi di essere nuove creature? O no!!

Iddio vi ha chiamato in quest’opera per servirLo ed onorarLo, alcuni di voi lo fanno con umiltà, timore di Dio e con devozione, ma il Signore ci vuole uniti, tutti come una sola persona come quesl gregge imbianccato e compatto che vidi un giorno in visione, quando Iddio mi diede grazia di poter gustare l’opera di salvezza che Egli avrebbe compiuto in queste contrade.

Dio vi ha chiamato in questa famiglia che vi ama e che dovreste amare più di voi stessi perché è il Signore che ve l’ha data nel giorno che vi ha redento dal peccato e dalla morte e vi ha trasformato in “vasi ad onore”.

Israele, dimenticando il Signore, si dava a Baal così si contaminava, si contristava e diventava un popolo debole; un popolo alla deriva e schiavo dei suoi nemici, anche di quelli più fragili.

Ed ora riflettete: quante volte il Signore ha detto: “tornate a Me”, quante volte l’ha detto?!

“Io ho nascosto la Mia faccia quando ti vidi nell’indignazione” dice il Signore ma, e beati questi “ma” della Bibbia, “ma” Dio che è ricco in Misericordia ha caricato su Sé stesso l’iniquità di tutti per salvare l’uomo che Gli rimarrà fedele fino alla morte”.

Ecco la Grazia di Dio che libera e salva.

E’ Lui lo Sposo, Colui che è seduto sul Trono, Colui che pone anche Israele nelle prove per riaccendere la Fede e per dimostrare che la Sua benignità è sempre all’opera.

Così nel deserto, una chiesa come una persona, non avrà altri “déi” ma l’aiuto gli verrà da oltre i monti ai quali l’uomo guarda con speranza: GESU'? È la nostra unica speranza.

Dunque, questo matrimonio “travagliato” che verrà celebrato in cielo, sta per realizzarsi, la Sposa sta per conoscere la fine delle sofferenze e la sua felicità sarà grande quando alla presenza del suo Dio verrà coronata di Gloria.

Così, all’uscita della valle di Akor, cioè della valle del turbamento, ella sarà trasformata e benedetta, sarà ripiena di gioia e sarà sposata in eterno in benignità e in misericordie.

Imparate questo Amore perché è un dono del Signore che unisce le anime nello Spirito, nella Speranza, nel Servizio a Dio.

Non c’è, credetemi, una ricchezza più grande di questa, una ricchezza maggiore della Misericordia di Dio. Amen!

 

 

Capitolo 11

IL MESSAGGERO FEDELE       (INDIETRO)

 

Un messaggero fedele è per quelli che li mandano come il fresco della neve al tempo della mietitura, perché egli rinfresca l’anima del suo padrone.

Con la pazienza si persuade un principe, e la lingua dolce spezza le ossa. (Proverbi 25: 13-15)

 

Questi due versi del libro dei Proverbi sono stati dettati dallo Spirito Santo ad un re molto potente ed Unto del Signore, Salomone, il quale nella magnificenza del suo regno certamente avrà esperimentato il valore di fedeli messaggeri al suo servizio.

Egli avrà apprezzato moltissimo quegli uomini leali, puntuali e precisi ai quali dare massima fiducia.

In questi versi, dunque, egli esprime la grande soddisfazione provata dal suo cuore nell’aver provato l’opera di questi messaggeri, comparando la loro attività al refrigerio apportato dalla fresca neve proprio al tempo di mietitura.

Possiamo difficilmente immaginare, in un’epoca così comoda come questa, come il caldo torrido può stringere la gola dei contadini mentre, sotto un sole cocente, sono costretti a zappare la terra, o ad ararla senza l’uso di automezzi agricoli.

Certo, in situazioni come queste, il desiderio di un bel bicchiere d’acqua fresca è davvero grande e diventa un bisogno necessario addirittura “per vivere” e non impazzire, è vero?

Salomone, dunque, avrà tanto apprezzato questi suoi messaggeri fedeli e leali, ma egli non fu il solo in questo.

Nella Bibbia sappiamo anche di altri uomini che hanno fatto una cotale esperienza e uno di questi uomini di Dio è proprio Abrahamo.

Abrahamo, un giorno, fu chiamato per nome dal Signore ad abbandonare la sua terra, le sue case, le sue ricchezze per uscire fuori da Ur dei Caldei per recarsi in un paese sconosciuto dove avrebbe esperimentato, per la grande sua fede, la “Potenza” di Dio.

Egli, da sempre, serviva fedelmente l’Eterno, nel quale aveva riposto la massima confidanza e , come sappiamo, contro ogni speranza aveva avuto fiducia nel Signore, quando gli fu rivelato la nascita di Isacco.

Abrahamo non aveva dubitato come invece fece Sara sua moglie, e al tempo stabilito da Dio egli ebbe questo suo figliolo.

Isacco esperimentò la comunione di Dio e sull’esempio di suo padre imparò a servire e a lodare il Signore.

E quando fu più grandicello non smise di amare quell’Eterno che pure un giorno, per provare la fede di suo padre, lo aveva richiesto in olocausto.

Isacco non potè frenare il suo slancio e il suo amore per il Signore, lo ricercò con tutto il cuore e lo pregò sempre, come fece Davide ed anche, proprio come il suo papà.

Oh se i papà di oggi potessero capire dove sta il bene dei loro figli….

Abrahamo fu un genitore attento e vigilò sempre su suo figlio, lo osservò crescere e fu felice vedendolo ubbidiente e consacrato al Signore.

Fu proprio per questa sua consacrazione ed ubbidienza a Dio e ai suoi genitori che l’Eterno lo premiò donandogli una donna amabile, innamorata e timorata del Signore.

Isacco fu in età di matrimonio dicevamo, ma egli non ebbe un cuore leggero o ribelle nei confronti dei suoi genitori; egli non riguardò né a destra ne a sinistra, non amò le fanciulle cananee, ma sapendo che tutta la sua vita era divinamente condotta dall’Eterno, egli preferì aspettare che il Signore operasse anche in questa occasione.

Così viene in mente la Sacra Scrittura quando dice: “…cercate prima il Regno di Dio e tutte le altre cose vi saranno sopraggiunte”.

Isacco sapeva di essere nato per una promessa di dio e per tale motivo ebbe la fede nel Signore che sarebbe stato provveduto anche di una compagna, come oggi “i salvati per grazia” sono chiamati dall’Eterno ad una nuova vita, ad una nuova mente spirituale, ad una nuova confidanza che si chiama: GESU’ Cristo.

Abrahamo apprezzò suo figlio, come egli seguiva l’ammaestramento e l’unzione.

Padre e figlio, dunque, avevano seriamente riposto la loro vita nel Signore ed attendevano fiduciosi che l’Eterno desse il “via libera” anche per il matrimonio di Isacco.

Essi pregavano e ringraziavano Dio con fede ed erano felici di servire questo grande e meraviglioso Signore, per cui non avanzarono mai una lamentela contro di Lui, mai una domanda fuori luogo, semmai rimasero sempre in umile aspettazione: quell’aspettazione tipica dei servitori fedeli e consacrati che riguardano con occhi speranzosi alle mani del loro Padrone per ricevere una ricompensa, un dono, un orine, e perché no, anche un rimprovero.

Padre e figlio avevano il carattere del “servitore fedele”, ma non furono soli in quella casa.

Anche Eliezer, infatti, servo del patriarca, aveva questo carattere. Egli era davvero un servo in grado di arrecare refrigerio al suo padrone.

Abrahamo lo chiamò e lo fece giurare. Eliezer pose la sua mano sotto la coscia[4] di Abrahamo, il quale gli diede un ordine perentorio: “…và al mio parentado, alla ricerca di una moglie per mio figlio Isacco; un angelo andrà innanzi a te, egli ti guiderà ed adempirà la promessa dell’Eterno”.

Eliezer rispose ad Abrahamo: “Signore certamente la tua fede ti ha consentito di lasciare le tue ricchezze, la tua Patria e i tuoi familiari, ma questa fanciulla che io troverò vorrà lasciare la sua casa? Mi seguirà fin qui? O forse dovrò condurre tuo figlio in Mesopotamia?”

Abrahamo gli rispose subito: “Guardati da fare una cotal cosa, di condurre mio figlio dai Caldei”, “non temere, un angelo ti guiderà e sarà lui ad accompagnarti per tutto il viaggio; egli troverà la fanciulla che Dio ha promesso ad Isacco”.

Tra i due uomini, Abrahamo ed Eliezer, c’era non solo la stima e il rapporto potremmo dire di lavoro, ma anche la serenità e l’Amore di Dio che li univa; e questo legame era molto forte. Tutti e due avevano una meritata fiducia, uno dell’altro perché tutti e due erano “fratelli”, capite?

Se oggi guardassimo ad un cotal sentimento capiremmo cosa il Signore si aspetta da noi, comprenderemmo che essere fratelli è davvero una Grazia di Dio che nessuno dovrebbe mai turbare, mai.

Torniamo, però, alla Genesi.

Eliezer ricevette l’ordine dal suo Signore e giurò di portare a termine il suo compito. Egli comprese che l’uomo di Dio agiva per suo figlio che non era un uomo superiore agli altri, ma tuttavia era un uomo speciale poiché Isacco amava Dio e perché il Signore lo aveva fatto nascere per donarlo ad Abrahamo Suo servo, Suo amato figliolo e “fedele servitore”, Suo amato e “fedele messaggero”.

Ecco perché Isacco era amato dal Signore.

Quanti tesori vi sono riposti nella Sacra Scrittura?

Si tratta, dunque cari nel Signore, di una intera famiglia unita a Dio, vedete?

E in questa famiglia molto stretta al Signore, Iddio volle far entrare non un’estranea del mondo, non una pagana, non una moabita, non una Iezebel, tanto per portare la rovina in quella casa, no!

No, il Signore aveva in serbo per quei suoi figlioli un’altra benedizione: una donna timorata che ancora non conosceva bene il Suo Nome ma che era umile, generosa, rispettosa degli altri, e devota ai suoi cari.

Iddio conosceva Rebecca e per questo motivo Egli mosse tutto per donarla ad Isacco.

Si, Rebecca era lontana, anzi lontanissima da Canaan ma Iddio volle lei, lei sola, e solo lei sarebbe stata al fianco di quell’uomo.

Eliezer partì con quella stessa fede che riempiva il cuore di Abrahamo. Aveva i suoi cammelli, qualche scorta di cibo e di acqua, ma sapeva che il parentado di Abrahamo era molto, molto lontano: “Ur dei Caldei” (Mesopotamia).

Eliezer trovò forza pensando a quel suo giuramento; si affaticò e superò tante prove: camminò nei deserti, valicò i monti, scese rapide valli, dormì poco e male.

Eliezer era stanco, ma nonostante tutte queste difficoltà pregò, cercò il Signore, pregò ancora, perché egli era “un messaggero fedele”.

(Potremmo chiederci se oggi fra noi ci sono uomini in grado di aver questa fede?!)

Così, dopo tanto viaggiare Eliezer giunse in Mesopotamia, in un luogo mai visto. Non conosceva nessuno, però sapeva che Iddio gli avrebbe la sposa di Isacco.

Giunse, così, assetato e stremato, in prossimità di un pozzo mentre una ragazza molto bella risaliva con una brocca in braccio.

Eliezer sentì un fremito nel cuore: “Signore sarà lei?” Se è lei, o mio Dio, dammi un segno; se quando le chiederò da bere ella mi risponderà: “…darò a bere a te ed anche ai tuoi cammelli”, allora saprò che si tratta proprio di lei.

Rebecca rispose proprio così, perché il Signore le muoveva il cuore e le lebbra, ella riguardando a quell’uomo anziano e sofferente, fu mossa a compassione e in quell’estraneo vide il suo stesso padre.

“Darò da bere a te, mio Signore e ai tuoi cammelli”.

Ella incurante della fatica, scese ripetutamente al pozzo perché aveva solo una piccola brocca e possiamo immaginare quanto bevono i cammelli, specie se sono assetati; lei però sentiva di dover aiutare quell’uomo.

Cari amici, che ragazza magnifica, nobile d’animo e non accecata dalla sua stessa bellezza.

Ella aveva un cuore umile ed ubbidiente, così come Isacco suo “promesso”. Si, era proprio lei la ragazza idonea, per la casa di Abrahamo.

Come infatti, una donna mondana e maliziosa avrebbe potuto vivere fra quegli uomini così consacrati?

Eliezer rimase in quelle contrade giusto il tempo di compiere il suo mandato; incontrò il padre e il fratello di Rebecca, parlò di ciò che il suo signore gli aveva comandato per rivelazione divina.

Tutto si muoveva secondo il piano di Dio, così Eliezer e Rebecca, con la nutrice e le serve, Si incamminarono lungo la strada del ritorno.

Immagino il dolore della ragazza che accettò di distaccarsi dalla sua famiglia per sempre, ma la felicità era pure grande: “Il Signore aveva fatto provare loro la gioia derivante dalla Sua presenza”.

Affrontarono quel viaggio duro, durissimo, durante il quale Eliezer parlò del Signore a quella fanciulla.

Alla fine, giunsero a casa di Abrahamo mentre da una tenda dell’accampamento Rebecca vide uscire un giovane che stava andando a pregare.

“Chi è quell’uomo?” chiese ad Eliezer.

E’ Isacco, il tuo promesso, gli rispose questi.

A quelle parole Rebecca prese un velo e se lo pose addosso per coprirsi, poi scese frettolosamente dal cammello e cominciò a correre verso quell’uomo.

Isacco la vide, come pure vide il volto di Eliezer; subito comprese che Dio lo aveva esaudito.

Egli ringraziò Dio con tutto il cuore.

Anche Abrahamo osservò tutta la scena con la tempra di un vero uomo di fede, poi tutti si ritrovarono riuniti in preghiera lodando e benedicendo il Signore.

Così Rebecca seppe che L’eterno l’aveva chiamata personalmente a nuova vita, così come aveva fatto per Abrahamo e come avviene oggi per ogni fedele e fervente figliolo di dio.

A Rebecca, quindi, fu concesso il grande onore di entrare con Isacco nella tenda di Sara, anch’ella moglie di un grande servo di Dio.

“Ecco un matrimonio voluto dal Signore”.

Ecco un esempio da seguire, affinché nella vostra vita si realizzi la pace e la serenità che solo Dio può dare.

Sappiate contenere le vostre anime nella pazienza aspettando il Signore con ringraziamento.

I Signore vive e conosce il desiderio del vostro cuore, lasciate quindi ogni dubbio e abbiate la gioia di servire l’Eterno con perseveranza. Amen.

 

 

II mio amico è sceso nel suo orto cap.12  (INDIETRO)

(Cantico dei Cantici 6:1 – 13)

 

Dove è andato il tuo diletto, o la più bella tra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché lo possiamo cercare con te?

II mio diletto è sceso nel suo giardino, nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.

lo sono del mio diletto, e il mio diletto è mio; Egli pascola il gregge fra i gigli.

Amica mia, tu sei bella come Tirsa, vaga come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate.

Distogli da me i tuoi occhi, perchè mi turbano. l tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad.

I tuoi denti sono come un gregge di pecore, che tornano dal lavatoio; tutte hanno gemelli e nessuna di esse è sterile.

Le tue tempie -dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana. Ci sono sessanta regine e ottanta concubine, e fanciulle senza numero.

 Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica, è l'unica di sua madre, la prescelta di colei che l'ha partorita.

Le fanciulle l'hanno vista e l'hanno proclamata beata, si, anche le regine e le concubine, e l'hanno lodata.

Chi è costei che appare come l'alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?

lo sono discesa nel giardino dei noci per vedere le piante verdeggianti della valle, per vedere se le viti erano in fiore, e i melograni mettevano le gemme.                                                            .

Non so come, ma il mio desiderio mi ha posta sui carri del mio nobile popolo. Ritorna, ritorna, o Shulammita, ritorna, ritorna perchè possiamo ammirarti.

 Che cosa vedete nella Shulammita? Come una danza a due schiere?

 

 

Cari fratelli e sorelle nella Grazia, sappiamo che la Bibbia non è un libro comune che può essere "capito" attraverso la perfetta conoscenza della Grammatica; la Parola di Dio, infatti, viene rivelata e, quindi, intesa sotto l'Unzione dello Spirito Santo e, per tale motivo, va accolta nel cuore come un dono magnifico del Signore.

Paolo stesso disse che l'uomo allo stato animale non comprende le cose dello Spirito perchè gli sono pazzia.

I1 Signore ha indicato, tramite la Sua Parola, una salvezza unica e singolare, poichè Egli è davvero Unico come unico è Dio e come Unico è il Suo prezioso Nome: GESU' Cristo.

Chi respinge questo Nome sottoscrive per se stessa una condanna a morte, infatti Dio ha sempre invitato gli uomini a fare una scelta personale e volitiva per scampare alla condanna eterna.

Possa. dunque, dire adesso ogni uomo: "Signore, che io scampi".

Per questa salvezza, oggi il Sigore GESU’ si è assunto la responsabilità di portare a convinzione gli uomini che senza di Lui non c'è vita.

Riguardando per lo Spirito in questo brano biblico, ci accorgiamo Che nella Sua perfezione, il Signore pose in confusione il diavolo quando GESU’ scelse di non mostrare a questo mondo nessuna bellezza (ISAIA 53); così Egli che è ricco si fèce povero, Egli che è grande (e questo i demoni lo sanno bene) si abbassò al livello degli uomini.

Di riflesso, riferendosi alla Sua Sposa, il Signore ha adottato lo stesso metodo applicato per Sè e cioè Egli ha scelto e cercato coloro che Ha voluto, coloro che gli assomigliassero nell'umiltà e nella povertà di spirito.

Iddio per la Sua chiesa non ha voluto palazzi di lusso capaci di attrarre le masse per l'espressività artistica o mondana, no! Il Signore ha sempre fatto e fa le Sue selezioni ricercando una Sposa "nascosta '' che spera nel Suo Nome, Una Sposa che non segue le dottrine e gli usi di cui tutta la “cristianità è presa, no!

Questa Sposa dà gloria a GESU' e ne testimonia, a testa alta, la Santità e la Maestà.

Ecco perchè ella è nascosta, infatti come Cristo non fu stimato dagli uomini così anche Lei è calunniata e sprezzata dicendo di Lei che è opera del diavolo, come un giorno, peccando a morte, dissero dello Sposo.

E' per questo motivo, dunque, che agenti speciali si infiltrano fra noi; vengono per un tempo, poi se ne vanno lasciando magari un mortale intoppo in qualche anima debole di fede.

Che bella, invece, la Sposa del Signore; ella è la più bella di tutte le femmine, ha una bocca meravigliosa e una bellezza spirituale e naturale visibile, tipica di una persona trasformata e rinata; Ella ha sul proprio volto una Luce meravigliosa, il riflesso della Luce di Dio.

La Sposa del Signore è umile di Spirito come lo Sposo il quale non accetterebbe mai una "sposa" maldicente e maliziosa, mai! Così, ritornando al passo in questione vediamo che le figlie di Gerusalemme si rivolgono alla Shullamita con gelosia, come per dire: "..ah, sei tutta per Lui?!"

Lei, però, manifesta la sua natura delicata e pura, consapevole di essere stata chiamata ad un alto destino; così incassa e reagisce con amore, dicendo:

"Voi mi domandate del mio Amico.. ma... il mio Amico è bianco e vermiglio'' ; il mio Amico è Mio!"

Cari amici, lasciamoci spingere da questo grande amore; la Bibbia invita gli uomini ad abbandonare i pretesti, visto che questa Sposa dovrà essere necessariamente somigliante a suo Marito, infatti Ella dovrà sedersi alla Destra del Signore.

Tornando al passo biblico che stiamo esaminando, vediamo come le figlie di Gerusalemme riconoscono che la Shullamita ha ricevuto il sugello di "Sposa" del Signore, confessano che è la più bella fra le femmine e certe che Ella conosca benissimo lo Sposo, le domandano:

"Dov'è andato il tuo amico?" - "dov'è diretto?" - "dacci il Suo indirizzo".

Potremmo chiederci come mai queste figliole di Gerusalemme ora vedono in questa donna la Maestà dello Sposo?! Prima erano gelose e quasi pensavano di turbarla, ora però si inchinano alla “prescelta" del Signore confessandone l'alto destino. La Shullamita risponde:

"Il mio Amico è disceso nel Suo orto, nelle aie degli aromati".

Oh, come lo Spirito ci riporta nell'orto degli Ulivi. dove il Signore GESU' si raccoglieva spesso in preghiera.

Come è meraviglioso. cari amici, gustare la guida dello Spirito Santo quando ì tesori della Parola vengono portati alla luce c serviti come un cibo meraviglioso.

Si, il Signore è disceso nella Sua chiesa, nel Suo vasto orto profumato dove l'aria è pura. "aromatica", santa, dove non c'è il male ma la gloria di Dio.

Ecco la Sua Sposa, profumata come lo Sposo. Egli è lì Giglio delle Valli e la Rosa di Sharon e Lei emana "il buon odore di Cristo” come disse Paolo.

Il Signore pastura la sua Greggia, cari amici, e la sta preparando per queste meravigliose nozze che saranno celebrate fra breve.

"Il mio Amico è bianco e vermiglio e porta la Bandiera fra 10.000".

Un giorno il Signore fu offeso e dovette subire l'onta della morte, un giorno, ma ora Egli è Re Potente in battaglia, Egli è i! Salvatore del Suo popolo e sta per ritornare con miriadi di angeli al seguito.

Anche Mosè potè dire: "Il Signore è la mia Bandiera".

Oggi la chiesa formalista e nominale dice: "lo Sposo è mio ed io seggo regina", mentre ella non è la Sposa suggellata, scelta ed amata da Dio.

Oggi la Sposa dimora fra le ferite del Suo amato, soffre ma aspetta fedele il ritorno del Re.

Lei grida giorno e notte: "Vieni Signore, torna presto" e come GESU' Le ha insegnato dice pure: "Signore, il Tuo Regno Venga". Lo Sposo 1'ascolta intenerito e premuroso rispondendoLe come è scritto in Isaia:

"Poichè lo l'Eterno son Colui che ti prende per la mano Destra e Ti dico: Non temere, lo Ti aiuto".

 

 

I PREPARATIVI FERVONO  (CAP.13)    (INDIETRO)

 

(Apocalisse 19:1-10)

 

Dopo queste cose udì nel cielo una gran voce di una grande moltitudine  che diceva:

“Alleluia”! “La Salvezza, la Gloria, l’Onore e la potenza appartengono al Signore nostro Dio, poiché veraci e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha infatti, giudicato la grande meretrice che ha corrotto la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi servi sparso dalla sua mano”. E dissero per la seconda volta “Alleluia”! E il suo fumo sale nei secoli dei secoli.

Allora i 24 anziani e i 4 esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono dicendo: ”Amen, Alleluia”. E dal trono venne una voce che diceva:”Lodate il nostro Dio voi tutti suoi servi e voi che lo temete, piccoli e grandi”.

Poi udii come la voce di una grande moltitudine simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva:”Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare.

Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a Lui la Gloria, perché son giunte le nozze dell’Agnello e la Sua Sposa si è preparata.

E le è stato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché di lino finissimo sono le opere giuste dei santi”. Quindi mi disse: “Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”.

Mi disse ancora:”Queste sono le veraci parole di Dio”.

Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: “Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della Profezia”.

 

Questo capitolo ci mostra come stiano per maturare gli avvenimenti preparatori alle nozze dell’Agnello.

Il cielo è in allegria perchè l’ultima grande battaglia si è appena conclusa; l’angelo Michele ha battuto il diavolo, mentre un grido prorompe con una grande eco nell’universo:”…caduto: caduto è l’accusatore dei nostri fratelli”.

Si, proprio il diavolo minacciava queste nozze avendo combattuto coloro che portavano la testimonianza del Signore Gesù Cristo, ma Iddio non gli ha permesso di portare a termine il suo folle intento; e con la caduta dell’avversario anche Babilonia ha trovato la sua fine. Si proprio quella sedicente “chiesa super” che ha fatto commercio in tutto il mondo perfino nel Nome di Gesù, ignorando del Signore la Sua Santità, la Sua purezza e non avendo mai in cuore di temerLo.

La Sposa, però non è come lei; La Sposa è una fanciulla umile e temperata, gentile ma forte contro il nemico poiché di lei sta scritto che le porte dell’inferno non potranno vincerla.

Nel cielo, dunque, c’è qualcosa di nuovo, la tensione contro il male è sparita così come nella terra non si vede più traccia di veleno: Iddio ha fatto e fa ogni cosa nuova, Alleluia. Si respirerà aria nuova, Gloria sia al Suo Santo Nome.

Si ode nel cielo un primo Alleluia, poi un secondo, poi un terzo Alleluia, e ancora un altro; cari amici la via degli Alleluia è spalancata, una voce potente e trionfante inneggia al Signore, glorifica colui che ha preso a regnare.

Il Signore regna, mentre la Sua Sposa  gli è stata preparata; oh gloria dal Signore, ma come certuni possono vedere tre divinità? L’Onnipotente Gesù ha la Sua Sposa accanto ed Egli ha cominciato a regnare.

Giovanni è preso dal panico, tante sono le cose che lo hanno sorpreso e ripieno di meraviglia, considerate: la vittoria sul diavolo, la gioia prorompente del Regno di Dio, le Nozze e tutti i preparativi.

Giovanni si getta ai piedi dell’Angelo che è con lui ma questi subito lo ammonisce dall’adorarLo e lo avvisa di essere suo conservo e di avere la medesima testimonianza: il Signore Gesù Cristo. Si cari nella Grazia, proprio Colui che Giovanni vede assiso sul Suo Trono.

L’Apostolo ritrova il Suo Maestro, il Suo amato Signore.

 Gesù regna mentre l’Amore suggella questi magnifici Sposi. Cari amici, abbiate nel vostro cuore il desiderio di incontrare Dio e di lodarLo per l’eternità, così curate fin d’ora la vostra posizione con l’Onnipotente.

Siate casti, e non date luogo al diavolo.

Voi sorelline, sappiate difendervi dai giovani elettrizzanti che offrono l’immagine di quel che non sono, poiché ogni uomo senza il Signore nel cuore non ha valore, non è proprio nessuno: un nulla e nient’altro.

Curate la vostra condotta, e il vostro abbigliamento sia casto in testimonianza di questo divino Evangelo che Iddio vi ha dato Grazia e modo di conoscere ricevendoLo giorno per giorno come quel pane quotidiano disceso dal cielo.

Si, a voi è stato dato di conoscere i misteri del Regno di Dio.

Oggi Egli dice:”l’Onnipotente ha preso a regnare”,Lui è lo Sposo; Cristo è Dio e la Sua Sposa non è quella donna che cerca la bellezza nel trucco ma essa è stata tirata fuori dalle organizzazioni ed è stata lavata e santificata per poter stare alla presenza dell’Iddio Vivente.

Questo è un matrimonio che non si “sfascerà” mai perché la Sposa porta il Suggello di Dio e al Suo braccio si appoggia vezzosamente, consapevole di questo grande Amore e dell’altissimo rango di appartenenza.

Ella non potrà mai essere traviata dal diavolo come lo fu Eva, no!

A questa Sposa Iddio ha detto:”Metti Me nel tuo cuore come un Suggello”.

Questa donna non avrà orecchi per nessuno, solo per il Suo Amato al quale darà lode per sempre, senza mai stancarsi, glorificandolo con tutto il suo Amore.

Vogliamo anche noi, ora, unirci in questa lode?

Benediciamo Dio e la sua Sposa; vogliamo farlo proprio come un giorno fecero il padre e i fratelli di Rebecca, quando dipartitosi dal suo parentado per andare incontro ad Isacco, ricevette dai suoi cari la loro benedizione.

Anche noi dunque benediciamo il Signore, e il Suo popolo, Amen.

 

 

 

COLOMBA MIA   (cap.14)    (INDIETRO)

(Cantico dei Cantici 2:10-17)

 

Il mio diletto ha parlato e mi ha detto: ”Alzati, amica mia, mia bella e vieni! Poiché, ecco, l’inverno e passato, la pioggia e cessata, se n’è andata. I fiori appaiono sulla terra, il tempo del cantare è giunto e nel nostro paese si ode la voce della tortora. Il fico mette fuori i suoi fichi acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati amica mia, mia bella, e vieni. O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce perché la tua voce è piacevole e il tuo viso leggiadro”.

Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore.

Il mio diletto è mio, e io sono Sua; Egli pascola il gregge fra i gigli. Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna o mio diletto, e sii come una gazzella o un cerbiatto sui monti che si separano.

 

Cari nella Grazia, con questo passo biblico ci addentriamo in una fase diversa rispetto a quanto abbiamo, finora, considerato. Adesso è la voce dello Sposo che chiama la Sposa, dicendoLe: ”vienitene…”.

Il Signore opera davvero con buon senso, con certezza e con Amore; il vero cristiano, infatti, è chiamato da Dio fuori da Babilonia, fuori da ogni statuto, e per questo motivo il suo popolo è un popolo che porta il Suo Nome e cammina insieme a Lui.

Per questo motivo ancora, fratelli e sorelle, dobbiamo agire proprio come fece Nebucadnessar il quale, dopo aver tentato Iddio con la sua alterezza, dovette umiliarsi profondamente e riconoscere che solo l’Altissimo è Colui che signoreggia i popoli e le nazioni di tutti il mondo.

Torniamo però al passo in questione: Lo Sposo si rivela alla sua amata, scelta ed acquistata col Suo sangue, seminandola – è vero – in un mondo zeppo di contrasti e di afflizioni, ma al fine di sviluppare in Lei un Amore vero, solido e intramontabile.

Ella sa questo, conoscendo Dio al quale dice:

”Il Mio Amico mi ha parlato… ho udita la Sua voce… Egli viene come un cerbiatto sui monti degli armati…”.

Oh Gloria sia al Nome del Signore, la voce della Sposa si eleva nel dolore e nei travagli, ma ecco il Signore le è vicino e sta attento alla sua voce; cosi nella lode che Ella Gli offre come un odor soave, lo Sposo trova il desiderio e il diletto di esaudirla.

Quanto è meraviglioso questo, cari amici, il Signore cerca la Sua Sposa in questa lode, ecco perché è importante lodare il Signore.

Egli dice:

“Colomba Mia, Amica Mia.. che stai nelle fessure della roccia…”.

Come è diversa questa voce ricolma di purezza, di pace e di amore da ciò che si ode nelle famiglie…

“Vientene, perchè l’inverno è passato…”, dice ancora lo Sposo.

Il messaggio è un messaggio primaverile, il tempo delle afflizioni, degli affanni, del freddo è passato, ora è tempo di gioire, di ritrovare calore e di gustare l’odore della primavera che prorompe, mentre tutto rifiorisce e la tortorella inizia il suo giubilo, cantando inni di lode e di ringraziamento al Signore.

Amica Mia dice l’Eterno, Amica Mia che dimori in Me, in Colui che ti guida e ti protegge senza mai perderti di vista e amandoti del continuo,…Amica Mia…”accorgiti di questo”.

La Sua voce va oltre i monti, oltre le città e il caos della mente degli uomini.

Egli dice con forza:

“Vientene, torna, appressati poiché le Mie braccia sono pronte ad accoglierti ancora, lascia la vanità di questo mondo, lascia la seduzione delle false profezie, della fornicazione e di quant’altro c è di sporco, perché Gesù vuole salvarti, sì Egli vuole salvarti”.

I primi fiori spuntano, adornando di colori e pregnando l’aria di profumo, arricchendo quell’atmosfera di letizia dovuta al grande avvenimento nuziale.

Lo Sposo sta per prendere la Sua Sposa ed Ella, che l’Ama perdutamente e sinceramente, dimostra il suo grande amore privo di ipocrisia.

Ella dimora nelle fessure della grande roccia,nelle ferite del Signore, e non ha più bisogno di questo mondo vano e perduto, no!

Ella aspetta Colui per il quale ha sofferto, per il quale ha pianto, per il quale ha trovato Speranza, Vita, e dal quale ha ricevuto Luce e non Tenebre, conforto e non disprezzo, comprensione e non ira.

Ella ha potuto ascoltare, e ancora ode, il messaggio del Suo Sposo quando questi le dice:” fammi vedere il tuo aspetto”. Oh, Il Signore brama vedere una Sposa ubbidiente, santa, valorosa e umile allo stesso tempo.

Si il Signore vuol vedere questi suoi figlioli all’opera e per questo motivo li prende per mano e li aiuta; per questo motivo li conduce e li pone nell’opera invitandoli a far bei frutti.

Così, nello spuntare dei primi ficucci, il Maestro ci fa comprendere che l’estate è prossima, e vicina è la raccolta delle messe, mentre nel Suo campo le volpi hanno le ore contate.

Il Fedele ed eterno Guardiano, infatti, ha  scorto nel Suo giardino delle volpi contro le quali, in un giorno ben stabilito, si scaglieranno i santi Angeli di Dio, coloro i quali hanno ricevuto l’ordine di raccogliere, legare e gettare nella geenna di fuoco tutti gli scandali, tutti i dissipatori, tutti i fornicatori, e tutti coloro che hanno tramato, nel corso dei secoli, contro il più grande bene che il Signore abbia amato:”La Sua Sposa”.

Per Lei Egli ha donato la propria vita, riscattandola col Suo prezioso sangue e preparandole un premio indicibilmente ricco: ”il Suo Regno”, il Suo Regno d’Amore.

Sì, questa Sposa Gloriosa, seguita dalle dame d’onore e dalle vergini donzelle, rende con certezza una ferma testimonianza all’Eterno dicendo:

“Il mio Amico, è mio”, legando in questo sentimento quanto Paolo espresse quando disse: “..Io so in chi ho creduto”.

Così, cari nella Grazia, nel concludere questa parte della Sacra Scrittura, comprendiamo come l’opera di Dio riflette necessariamente la Sua Grazia, e ciò lo vediamo quando il Signore ci parla del Suo gregge, o del Suo orto, o dei Suoi magnifici gigli; Egli cura dolcemente queste Sue creature invitandole a non dimenticare mai la Sua Santità.

Il Signore per quanto ha realizzato in noi, può compiacersi nel vedere la Sua opera così rigogliosa, per la quale può dire: “Tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi”.

Oh, quale poema, bello come questo, è stato mai composto. Vedete come il Signore ristora la Sua Sposa?

Vedete come Egli l’ama? E come le dichiara il Suo Amore?

E questo sentimento si trova in coloro che temono il signore di vero cuore;

un giorno Salomone, sazio di tenerezze e di baci scambiati con le sue 1000 donne, potè comprendere per lo spirito che non c’e una tenerezza, non c’è un bacio, e non c’è un amore più grande che il Suo Dio poteva donargli, così egli stesso un giorno potè dire:

“Mi baci con i baci della Sua bocca “(Cantico dei Cantici 1:2).

Ci avvicini il Signore a questo sentimento, tolga Egli malignità dai nostri cuori, e in vista di poterLo incontrare, voGlia modellarci nell’umiltà, nella carità e nella santità.

 

 

LA SPOSA VEDRA' CADERE BABILONIA (cap.15)   (INDIETRO)

(Apocalisse 19:1-10)

 

Dopo questa cose udii nel cielo una gran voce di una grande moltitudine che diceva:

“Alleluia! La Salvezza, la Gloria, l’Onore e la Potenza appartengono al Signore nostro Dio, poiché veraci e giusti sono i Suoi giudizi.

Egli ha, infatti, giudicato la grande meretrice che hsa corrotto la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi servi sparso dalla sua mano”.

E dissero per la seconda volta:”Alleluia! E il Suo fumo sale nei secoli dei secoli”.

Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono dicendo:”Amen, Alleluia”.

E dal trono venne una voce che diceva: “Lodate il nostro Dio, voi tutti Suoi servi e voi che lo temete, piccoli e grandi”.

Poi udii come la voce di una grande moltitudine simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: ”Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare.

Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a Lui la Gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la Sua Sposa si è preparata.

E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei Santi.”.

Quindi mi disse: “Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”.

Mi disse ancora: “Queste sono le veraci parole di Dio”.

Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: “gurdati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù.

 Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della Profezia.

 

Nel corso delle varie epoche gli uomini, incitati dall’avversario, hanno usato violenza verso i Santi di Dio e hanno agito con una mente pervertita da cavilli, e alimentata dall’odio e dalla sete del contrasto.

Essi hanno agito pnsando, a torto, che il Signore non vedesse o che non avesse previsto per i Suoi figliuoli una via di uscita.

Tale, ad esempio, fu l’agire del Faraone, quando scagliatosi contro Israele lo inseguì fin dentro quelle alte mura d’acqua nelle profondità del mar Rosso.

Egli sfidando la magnificenza dell’Iddio Vivente non temette dello spettacolo tremendo che i suoi occhi vedevano quando con un potente turbo il Signore spalancò una vis di salvezza al Suo popolo.

No, faraone non temette perché più grande del timore di Dio era il suo odio per Mosè e per la gente chiamata ad esser santa.

Il Re d’Egitto, con tutto il suo esercito e con i suoi carri di guerra, entrò nel mar Rosso per commettere una strage, ma le ruote dei suoi carri vennero appesantite dall’Eterno e molte di esse si staccarono, mentre sul suo capo pendevano a strapiombo le enormi mura di acqua che si muovevano come quella colonna del tempio di Dio che un giorno vidi in visione, quando la materia di cui era formata non era inerte come lo può essere il marmo, ma si muoveva davanti al Signore come se al suo interno ci fosse vita.

Dio permise che Faraone entrasse nel mar Rosso, ma mentre egli entrava nel luogo di morte, Israele ne usciva con Mosè che dall’alto della sua postazione trovava certezza che tutte le anime fossero portate in salvo.

E quando tutti fuoriuscirono dalle acque, Iddio gli parlò dicendo:”…stendi il tuo bastone sul mare”.

Quale potere ha il Signore, cari amici?

Chi può contrastarLo?

Le mura di acqua caddero come macigni sul nemico che rimase ucciso schiacciato da quelle pesantissime masse. Israele vide la fine dell’Egitto!

Così in Apocalisse ritroviamo, con perfetta analogia, come la Sposa vedrà cadere Babilonia ed ella ne vedrà la morte. Giovanni, il più giovane degli Apostoli, potè vedere fra cielo e terra, gli avvenimenti degli ultimi tempi.

Egli potè scorgere la sete di sangue della grande meretrice che lasciato il suo primiero marito (GESU’), dimenticandosi del Suo carattere e della Sua santità, commise fornicazioni e adulterii con i potenti della terra.

Proprio così.

Roma per 300 anni camminò con Dio, i peccatori venivano salvati e battezzati nel Nome di GESU’ e ricevevano lo Spirito Santo: Roma fu fedele al Signore per un certo tempo.

Dopo però, il benessere e la disponibilità di immense ricchezze induriroo il suo cuore e molti seduttori comparvero per soddisfare i suoi desideri e giustificare le su azioni.

Il diavolo attaccò quella comunità di Santi, e proprio da Roma si promise di sedurre tutto il mondo.

Se riflettiamo un po’ secondo la Bibbia, ci accorgiamo che altre nazioni e città hanno peccato proprio a causa del benessere e della ricchezza: pensate a sodomia e Gomorra.

La Bibbia nella Sua fedeltà ci informa che il disegno degli empi contro Israele non avrà compimento, così la Sacra Scrittura ci informa che, al tempo della fine, Babilonia cadà miseramente sotto il giudizio di Dio, quando una potente Nazione porterà a compimento la sentenza di morte espressa dal Signore contro la c.d. “città eterna”.

Il suo castigo sarà terribile, inimmaginabile secondo la mente umana, talchè la Scruttura dice che il suo fumo salirà nei secoli dei secoli.

Quella meretrice ha tradito il suo GESU’, e per questo pagherà sotto gli occhi della Sposa; mentre in cielo tutto esprime gioia, sia per la caduta del diavolo e di Babilonia, sia per i preparativi delle nozze.

In cielo c’è fest e la Gloria del Signore è stupenda ed immensa: i 24 anziani e i 4 esseri viventi acclamano GESU’ come Dio ONNIPOTENTE che ha preso a regnare, si odono le grida di Alleluia, mentre la Sposa (fate caso a questa pausa meravigliosa….””mentre” la Sposa) viene rivestita di lino finissimo, puro e risplendente e cioè delle opere giuste dei santi.

Ed ancora sotto l’altare ad altre anime vestite anch’esse di bianco viene detto: “…riposatevi ancora un po’ “(Apocalisse 6:11).

Oh Signore, dice il mio cuore, di quale grande onore ci hai fatto partecipi?!

Cari nella Grazia, amate e temete Iddio, pregateLo per ricevere le benedizioni di cui avrete bisogno; entrate nel tempio di Dio e glorificate il Suo Nome poiché Egli ha ancora riversato benignità sul Suo popolo (Geremia 31:2).

Sarebbe bello, lasciatemelo dire, che anime che non hanno mai dato niente al Signore, proprio oggi dicessero: “Signore voglio essere un tuo figliolo, fervente e ubbidiente; voglio servirti camminare con Te per innalzare con onore il Tuo Nome; il Nome di GESU’, per il quale ora vivo”.

Si, cari amici, la Sposa vadrà la caduta della dona violenta, maliziosa, lussuriosa e falsa e in quel giorno l’Amore trionferà, non avrà più interruzioni e sarà eterno, perché il  vero more è l’Amore eterno di Gesù (Geremia 31:3).

Così, nella maesta, nella regalità e nella santità del Regno di Dio, la chiesa del Signore, nel coronare il capo dello Sposo, verrà Unta e proclamata Sposa dell’Eterno ed avverrà come il Salmo23 dice al verso 5 e cioè:

“Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio, la mia coppa trabocca”.

Vestitevi, cari amici, di vestimenti bianchi, perché non sarebbe saggio perdere la vita eterne e tutte le ricchezze che sono serbate a coloro che rimarranno fedeli fino alla fine.

 

 

Resistete a Iezebel  (cap.16)   (INDIETRO)

(Apocalisse 2:18-29)

 

“E all’angelo della chiesa di Tiatira scrivi: queste cose dice il figlio di Dio che ha gli occhi come fiamma di fuoco e i cui piedi sono simili a bronzo lucente. Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio e la tua costanza, e so che le ultime opere sono più numerose delle prime.

Ma ho alcune cose contro di te, tu permetti a quella donna Iezebel che si dice profetessa, di insegnare e di sedurre i miei servi inducendoli a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli.

Le ho dato tempo per ravvedersi dalla sua fornicazione, ma lei non si è avveduta.

Ecco Io la getto in un letto di sofferenze e quelli che commettono adulterio con lei, in una grande tribolazione, se non si ravvedono dalle loro opere. E farò perire con la morte i suoi figli e tutte le chiese conosceranno che Io sono colui che investiga le menti ed i cuori e renderò a ciascuno di voi secondo le sue opere.

Ma a voi e agli altri che sono in Tatira, a quanti non hanno questa dottrina e non hanno conosciuto le profondità di satana, come essi le chiamano, Io dico: non vi impongo alcun altro peso; ma temete fermamente ciò che avete finchè Io venga.

A chi vince e ritiene fino alla fine le opere Mie, darò potestà sulle nazioni; ed egli le governerà con uno scettro di ferro ed esse saranno frantumate come vasi d’argilla, come anch’Io ho ricevuto autorità dal Padre Mio; e darò a Lui la stella del mattino.

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”.

 

Il Signore ci ha avvisati per secoli dicendo: “Sopra ogni guardia, guarda il tuo cuore e oggi, alla luce della Parola in esame, troviamo davvero prezioso questo monito, proprio in considerazione dell’astuzia del diavolo mirante a sedurre e ad uccidere, spiritualmente e nel corpo, i servitori dell’Iddio Vivente.

Tramite questo passo biblico il Signore ci invita a rigettare qualsiasi sotterfugio. o tradimento, ed anche ogni simpatia “extraconiugale” che possa turbare rovinosamente ogni rapporto d’amore o di amicizia.

Si tratta, dunque, di un passo che possiamo adattare, spiritualmente e materialmente, sia nell’abito della vita personale che di quella familiare ed anche, e soprattutto, della chiesa.

Proprio nell’ultimo libro della Sacra Scrittura, incontriamo l’opera di uno spirito che il Signore rassomiglia a Iezebel e che ha sempre minacciato la santità del popolo di Dio, fin dall’antichità.

Iezebel, come spero molti di voi sapranno, era figlia del Re dei Sidoni, un popolo cananeo, e quindi, pagano il cui culto idolatra era alquanto licenzioso, come licenziosa oggi è la cristianità universale ed avviene che coloro i quali ignorano santificarsi e prepararsi all’incontro con l’Iddio Vivente rischiano di rimanere fuori la porta della meravigliosa e santa Gerusalemme celeste.

La via larga non è stata mai amata dal Signore, eppure è gradita al mondo e, mi spiace dirlo, anche alle comunità evangeliche moderne che dicono di professare la fede in Cristo, ma del Signore Gesù conoscono ben poco, perché Dio non solo è Amore puro ma altresì è Santità; ecco perché Egli può affermare nella Sacra Parola: “SiateMi santi poiché Io sono santo”, ma torniamo al passo in esame.

Iezebel sposò Acab, il Re d’Israele il quale, abbindolato dalla diabolica bellezza della moglie, divenne il Re più depravato e peccatore della storia del popolo di Dio.

Certo, egli avrebbe potuto ricondurre al Signore i suoi fratelli, ma non amò rimanere ancorato alla verità, anzi fu incapace di dare ascolto alla voce di Dio e, accecato da quella donna malvagia, preferì servire dii stranieri, adorarli ed esaudire le voglie e ubbidire alla volontà della “bellezza-morte”.

Il Re d’Israele non fu un fedele guardiano del gregge del Signore, ma permise che sottentrassero tanti falsi profeti, idolatri, bugiardi, mercenari e “nemici di Dio”.

Proprio essi istigavano Iezebel a uccidere i servi dell’Eterno, coloro i quali avevano respinto i ripetuti inviti seduttori della regina;coloro i quali pregavano il Signore con digiuni e pianti affinché intervenisse a riscattare Israele da un nemico peggiore degli eserciti reali.

Iezebel, una donna capace di apparire ora bionda ora bruna, era ammaliante e incantatrice, ora spietata e terribilmente omicida.

Il Signore, però, al quale nulla sfugge, la pesò con le sue giuste bilance e trovò che quella “sfinge” era degna di morte. L’Iddio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe, montò in ira per il peccato d’Israele e decretò che i principali responsabili morissero d’una morte terribile.

Proprio Iezebel fu divorata dai cani, pensate quale fine spaventosa; eppure proprio oggi, lo spirito di quella donna rivive nel senso che d’essa il diavolo ne ripropone la doppiezza di cuore, il traviamento, la seduzione, la collera contro i santi e i profeti del Signore.

Guardate come lo spirito pseudo – religioso appare oggi nella cristianità mondiale, guardate, fate caso alle dichiarazioni amorose delle organizzazioni religiose, come subdolamente hanno messo da parte la Parola di Dio, recante vero Amore e pura Santità, e hanno introdotto dottrine umane, vizi, immondizia. Guardate come coloro che dovrebbero vegliare sulle anime dei credenti, in effetti, lasciano che vengano contaminati dalla spazzatura che penetra in ogni casa con la televisione.

Fate caso alla sofferenza spirituale di ognuno e come questa ha preso campo anche nel popolo di Dio.

Pensate che il Signore non chiederà conto e ragione a coloro i quali hanno il dovere e il comando di intervenire a difesa dei figlioli di Dio?

Fate caso come in questo passo biblico il Signore si rivolge al responsabile di quella chiesa e come ne marca l’amore verso l ‘Eterno, eppure la Spada di Dio gli penetra fin nel profondo delle midolla e nei più remoti angoli del cuore:”…tu lasci che questa stolta dottrina si infiltri nel Mio popolo..”.

Notate come l’uomo modifica la Parola originale data dal Signore, permettendo che spiriti seduttori compiono la loro opera.

Fate caso a uomini che avendo un tempo fatto un “patto eterno” con il Signore, poi invece lo tradiscono!!!

Magari tentando lo Spirito Santo e peccando irrimediabilmente contro di Esso.

Quale triste situazione, ma sappiate che Dio ha sempre scoperto l’origine dei mali e ne ha sempre trovato il rimedio per amore del Suo popolo. Si, il Signore ama il Suo popolo e lo vuole salvare. Si GESU’ salva ancora!!

In questo capitolo il Signore precisa la caduta e la morte di Roma e delle chiese evangeliche influenzate dalla sua seduzione, ma coloro che rimangono fedeli a Dio non avranno nulla da temere, perché sanno che proprio il Signore non verrà da Roma, ma dal cielo.

Il Signore ha dato modo a costoro di potersi ravvedere, così sono passati 1700 anni da quando Roma, un tempo fedele a Dio (nei primi tre secoli dopo la venuta del Signore GESU’), poi Lo ha abbandonato invaghendosi di molti amanti in tutta la terra, talchè non c’è Istituzione legale o anche criminosa che non abbia radice ecclesiastica romana.

Dio, dunque, reclama uomini coraggiosi che, di fronte alla maldicenza del mondo, non rinuncino di gridare di appartenere a Cristo e di volerne seguire fedelmente la Voce.

Dio vigila sulla Sua Parola e sul Suo popolo; Egli  lo ha acquistato con sacrificio, versando il Suo proprio Sangue, capite?

Egli dice ancora oggi: “A chi vince e ritiene fino alla fine le Mie opere, darò potestà sulle nazioni; ed egli le governerà con uno scettro di ferro..”

Oh, cari nella grazia, quanto è meraviglioso scorgere qui una pausa stupefacente; un periodo indefinito di combattimento nel Nome del Signore GESU’, una vittoria eccellente e magnifica su colui che vuol distogliere i santi dalla Verità biblica, per farli attenere alle favole…e poi, scorgete anche voi la disciplina che il Signore fa vedere?

Ferro e fermezza, non una canna che può rompersi, come quando, per scherno, proprio al Signore fu data una canna per scettro, quando legato fu percosso e sputato, beffandosi di Lui.

Egli verrà, sì il Re verrà e questa volta non sarà più schernito, no e poi no, ma verrà acclamato e adorato da tutte le nazioni; tutte le ginocchia si piegheranno innanzi a Lui.

In questo passo biblico, dunque, l’angelo della chiesa è rimproverato per aver lasciato operare colei che si dice essere profetessa, colei che seduce i servitori dell’Iddio vivente, incoraggiandoli ad agire come veri e propri idolatri, ma cari amici, Dio non è Acab per cui non permetterà a coloro che rimarranno fedeli a Lui di soccombere e perire davanti a questo spirito che pure parla in nome della Sacra Bibbia.

Sì, Iezebel ha agenti spiritici che millantano di essere servitori di Dio, ma di quale dio?

Quel dio trinitario che nega l’unicità del Signore?

Ricordate Iannè e Iambrè, anche loro millantarono di operare come Mosè però Iddio, con il Suo Santo Spirito, fece tacere per sempre le loro opere, perché il Signore è un Dio Geloso!!

La dottrina trinitaria tende a spodestare Cristo dal cuore degli uomini, ma Iddio la metterà a tacere quando la Sua infinta pazienza finirà e dirà Basta!! E chiamerà tutti gli uomini alla resa dei conti.

Oggi, oggi la gente Gli resiste e Lo respinge; oggi fate pure di testa propria, ma sappiate che Dio chiamerà all’appello ognuno di noi e compariremo davanti alla Sua potente ed infinita maestà, cosa Gli diremo?

Gli diremo: “Signore, Ti ho amato con tutto il cuore?!”

Oppure diremo; ”Non ho amato sul serio la Tua Parola e,pur potendo, non ho voluto ascoltare!”diremo questo?

A volte nelle case, dopo un periodo di pace e di amore, una vera e propria “luna di miele”, subentra il compromesso, un’atmosfera di separazione, di tempesta e di odio, proprio come abbiamo notato in questo capitolo. No lasciate che il tesoro che Iddio ha messo nel vostro cuore vada perduto; sappiate riconoscere, combattere e rigettare la voce dello straniero il quale non cerca altro che la vostra distruzione. Il Signore infatti dice:”..ma a voi..a quanti non hanno questa dottrina e non hanno conosciuto le profondità di satana…Io dico:non vi impongo alcun altro peso, ma tenete fermamente ciò che avete, finchè Io venga”

Tu sarai stabilita in Giustizia    (cap.17)   (INDIETRO)

    (Isaia 54:1-17)

 

Giubila o sterile, che non partorivi, prorompi in alte grida di gioia, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli della desolata saranno più numerosi dei figli della maritata, dice l’Eterno.

Allarga il luogo della tua tenda e i teli delle tue dimore, si distendano senza risparmio, allunga le tue corde e rinforza i tuoi pioli, perché ti espanderai a destra e a sinistra; la tua discendenza possederà le nazioni e popolerà le città deserte.

Non temere, perché non sarai confusa, non aver vergogna perché non dovrai arrossire, dimenticherai anzi la vergogna della tua giovinezza e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.

Poiché il tuo creatore è il tuo sposo, il Suo Nome è l’Eterno degli eserciti, il tuo Redentore è il Santo d’Israele, chiamato Dio di tutta la terra.

Poichè l’Eterno ti ha chiamato come una donna abbandonata e afflitta nel suo spirito, come la sposa della giovinezza che è stata ripudiata, dice il tuo Dio. 

Ti ho abbandonata per un breve istante, ma con immensa compassione ti radunerò.

In uno scoppio d’ira ti ho nascosto per un momento la Mia faccia, ma con un amore eterno avrò compassione di te, dice l’Eterno, il tuo Redentore.

Per me questo infatti sarà come le acque di Noè, come giurai che le acque di Noè non avrebbero più coperto la terra, così giuro di non adirarMi più contro di te e di non minacciarti più.

Anche se i monti si spostassero e i colli fossero rimossi, il Mio Amore non si allontanerà da te né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l’Eterno, che ha compassione di te.

Oh afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata, ecco io incastonerò le tue pietre nell’antimonio e ti fonderò sugli zaffiri. Farò i tuoi merli di rubini, le tue porte di carbonchio e tutto il tuo recinto di pietre preziose.

Tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dall’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figli. Tu sarai stabilita fermamente nella giustizia, sarai lontana dall’oppressione, perché non dovrai più temere dal terrore, perché non si avvicinerà più a te.

Ecco, potranno anche radunarsi contro di te, ma non sarà da parte Mia. Chiunque si radunerà contro di te cadrà davanti a te. Ecco, Io ho creato il fabbro che soffia sulle braci nel fuoco e ne trae uno strumento per il suo lavoro e ho pure creato il devastatore per distruggere.

Nessun’arma fabbricata contro di te prospererà, e ogni lingua che si alzerà in giudizio contro di te la condannerai.

Questa è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la loro giustizia viene da Me, dice l’Eterno.

 

Cari amici, permettetemi di essere franco nel mio parlare e lasciate che vi mostri come, di questi tempi, quasi tutta la gente voglia far vedere di sé ciò che poi, di fatto, non è, spiritualmente s’intende.

Oggi, infatti, in molti – pur disonorando la santità di Dio – vogliono far credere di essere cristiani di GESU’ Cristo ma Iddio, sappiamo, non si può beffare ed Egli non può accettare le offerte di lode da parte di figlioli dal cuore doppio, non consacrati e, per di più, spiritualmente malati.

Il signore esamina i cuori degli uomini e vede ciò che procede da essi…eppure, oggi, Egli dice:

“…Tu sarai stabilita in giustizia!”

Potremo chiederci se ciò concerne il nostro futuro o se è un qualcosa che avrà compimento in un istante, quando lo Spirito Santo porrà fine a ciò che è strano in noi.

Basta guardarci un po’attorno per notare come, in questo mondo, tutto è da rifare, specialmente l’Israele spirituale.

Cari fratelli, sorelle ed amici, perché nasconderci dietro un paravento di ipocrisia?

Oggi vediamo un popolo insuperbito e duro di collo, eppure Iddio vuole penetrare i cuori di pietra di coloro che prima benedicono Dio con la loro bocca e poi, con la medesima lingua, maledicono gli uomini, i loro fratelli.

Come è meraviglioso e buono il nostro Signore nella Sua Misericordia.

Basta leggere fin da subito questo passo biblico per accorgersi che Egli vuole sanare le piaghe e non distruggere i suoi figlioli.

Il Signore vede la Sua chiesa come una donna sterile, afflitta, rigettata e maledetta dal mondo, disapprovata, disprezzata e “sputata” dagli uomini.

Oh sì,questa donna sterile dovrebbe cominciare subito a confessare il suo malessere, i suoi peccati e dovrebbe chiedere implorante al Signore, se per lei c’è ancora posto dinanzi alla santa Sua presenza.

Questa donna dovrebbe cominciare a piangere e ad umiliarsi al Suo Creatore e Redentore, dovrebbe far subito e ciò sarebbe davvero saggio… ma… dove sono le preghiere e le lacrime di pentimento di coloro che finalmente vogliono liberarsi del proprio peso?

Questa donna dice di amare Dio, mentre guarda al mondo; loda il Signore, ma lo fa per abitudine e non per trasporto santo d’amore.

GESU’ fu odiato, massacrato, flagellato ed è morto proprio per lei, lo capite?

Egli ha pagato e riscattato gli uomini dal diavolo per farsi un popolo santo, benedetto, portatore della Sua Parola e ambasciatore fedele della Sua Testimonianza.

Perchè disonorare GESU’?

Dio va rispettato, amato, temuto ed a lui solo sentiamo di essere davvero riconoscenti.

A Lui solo vogliamo assomigliare nella Sua Santità, nella Sua mansuetudine, nella Sua carità e nel Suo pronto intervento in favore del peccatore e del bisognoso.

Cari amici io non posso tradire il Signore, e per questo motivo predico la “Santità” e condanno la “dissolutezza”, per questo motivo vi cerco, vi consiglio e mi capita anche di ammonirvi…ma, …se faccio così, è perché voglio vedervi camminare col Signore, lo credete?

Ho sempre detto alle sorelle, piccole e grandi, di non truccarsi, di non vestirsi in modo succinto e di non accendere negli uomini carnali il desiderio della fornicazione…ciò è morte! Morte capite?

Dio ha pagato per voi, e dalla morte vi ha condotto alla vita ed è Lui che vi parla oggi, e vi invita a portare il santo vestimento della Sposa di Cristo.

Sodomia è nel mondo e la chiesa dovrebbe far “quadrato” per non contaminarsi e non sottomettersi al diavolo, invece cosa fa?

Non si rende conto del pericolo che corre e si dimena nella tristezza, nei rimorsi e spegne nel proprio viso la luce dovuta alla presenza del Signore nel cuore.

Dio vi cerca e vi vuole salvare,Egli cerca un popolo umile e sottomesso che ubbidisca alla Sua dolce voce per poterLo seguire fino in cielo; il Signore vuole onorarvi, e se Gli sarete fedeli lo farà.

Certo talvolta usa la sua verga, ma come Davide siamo felici di questo, perchè possiamo comprendere che insieme alla verga Egli usa anche la coppa d’oro da dove l’olio Suo Santo scende sul nostro capo per guarirci, per proteggerci, per ristorarci e per rallegrare il nostro cuore traboccante di Lui, sia lodato il Nome del Signore.

Donne, amate Dio in santità!

Volete entrare nel Regno di Dio o essere gettate nell’abisso?

Spezzate la seduzione del diavolo, distruggete nel Nome di GESU’ l’opera che egli vuole fare su di voi per farvi divorziare dal Signore; tornate ai piedi di Colui che può salvarvi, vestitevi con sobrietà, parlate una lingua pura e recuperate il tempo perduto…

…Oh, afflitta….quante afflizioni…. E non tutte dovute all’odio del mondo, dal quale Dio ci ripara con le Sue penne…

Il Signore si aspetta che chi dice di amarLo  Lo ami davvero ubbidendoGli fedelmente e consacrandosi a Lui.

Egli dice ancora: “..Tu sarai stabilito in giustizia…”

Ma quale giustizia?

Quella degli uomini? No, quella e come un panno sporco, no!

La mia giustizia? Potrebbe dire qualcuno…e costui potrebbe rispondere a sé stesso: “..ma se io non sono stato mai giusto!”

No, cari amici, la giustizia di cui parla il Signore è proprio quella Sua.

Ecco perché, conoscendo il Signore, mi è doverosa cosa farvi presente che il rapimento della Sposa è davvero molto, molto vicino; lasciate stare, dunque, le rivelazioni che dicono che Cristo è qua o là; GESU’ ci conosce fin dal giorno nel quale ci ha creati e salvati, per cui stste fermi nella Sua Parola perché è una Parola, non vana, ma Essa è Vita.

Ecco perchè, cari amici, mi sento di dirvi proprio questo: “Guai  a te, popolo, che ti fai sviare da chi ti predica beato”…

Non fatevi sviare dall’Evangelo che vi ho sempre predicato,non fatelo, anzi appressatevi a Dio sempre di più ed Egli si appresserà a voi.

Oggi la seduzione è grande e molti appaiono come “spugne” che assorbono voracemente ogni cosa senza mai espellere nulla.

Lasciatevi guidare dal Signore e dalla Sua Parola che ancora oggi è presso di voi, non è più nel cielo ma vi è stata donata proprio per il vostro bene.

Così Egli non ha perduto il Suo pensiero che è un pensiero di clemenza verso il Suo popolo.

Egli dice:

“..Io ti sposerò per benignità e per grandi misericordie”;

“..ti sposerò in eterno…. E in quel tempo…non Mi chiamerai più baal mio, ma Mi chiamerai…Marito Mio”.

In quel giorno il Signore getterà nell’abisso i peccati del Suo popolo che rimarrà umile e povero, ma Esso spererà Nel Nome del Signore, e le nazioni verranno, verranno da ogni parte della terra e adoreranno GESU’, sì Colui che l’anima nostra ama più di ogni altra cosa.

Coloro che Lo amano Lo adoreranno, e già da oggi possiamo e vi invito a farlo proprio ora, benedicendoLo per questa sorte riservata a coloro che rimarranno fedeli fino alla fine.

Oh sconsolata, amareggiata, rigettata…. Giubila oh sterile… perché i figlioli della desolata saranno di più dei figlioli della maritata…

Allora, cosa c’è in programma?

Forse c’è in programma un risveglio?

Sì, gloria a Dio, c’è in programma un santo risveglio…

Credete in questo.

Cominciamo a digiunare e a ricercare con tutto il cuore la faccia del Signore; ritroviamo la comunione con Lui e,                  

camminando nelle Sue pedate, ci vergogneremo di mentire, di deviare a destra o a sinistra, ci vergogneremo di truccarci e di denudarci e ameremo servire il Signore ogni giorno sempre di più.

Facciamo come Zaccheo che lungo la strada verso casa sua, camminando insieme al signore GESU’?, cominciò a confessare tutti i suoi peccati e non vedeva l’ora di poter svuotare tutto il sacco che aveva in cuore… e GESU’, dopo averlo teneramente ascoltato, mentre stà  per entrare a casa sua, può esprimere questa frase meravigliosa che prego possa rivolgere adesso a ciascuno di voi: “…Oggi è avvenuta salute in questa casa!”

Riscopriamo insieme il valore della Parola diDio, per far bruciare in noi il fuoco della Pentecoste, il fuoco della sua Grazia, della sua Santità e del Suo Amore.

Dio è giusto, cari amici, non abbandonateLo; e voi che siete nella prova sappiate che, così, il Signore vi tempra e vi modella per competere non solo con i pedoni, ma anche con i cavalli di razza.

Tornate al Signore con fede, con santità e amore, fate propri come fece la Maddalena che, dopo aver ricevuto dal Signore la rmissione dei propri peccati, cambiò abito e seguì GESU’.

Cercate come lei il Signore con tutto il cuore, perché se farete così certamente Lo troverete.

Amiamo ciò che unisce “ossa ad ossa” e lasciamo perder ciò che separa.

Io mi aspetto che ognuno collabori veramente, non solo in preghiera, ma anche in dignità, camminando nel timore di Dio.

Bevete nel calice d’oro di Dio, bevete il Suo Sangue e chiedeteGli di sterminare in voi ogni spirito strano che vi allontana da Lui.

Ricordatevi della Parola del Signore che oggi vi dice:

“..tu sarai stabilita…”;…dopo averti purificata Egli ti stabilirà in Giustizia, sarai lontana dall’oppressione e non avrai più cuore per le cose dalle quali il Signore ti ha liberato, per sempre.

Ed infine, nella Sua Misericordia Dio ci ricorda che nessun’arma fabbricata contro il suo popolo prospererà, non solo, ma ogni lingua che si leverà contro di esso, sarà da Questi giudicata poiché questa è l’eredità dei servi dell’eterno.

 

Giorno per Giorno, anno per anno  (cap.18)   (INDIETRO)

(Cantico dei Cantici 4:1-16)

 

Eccoti bella, amica mia, eccoti bella, i tuoi occhi, per entro la tua chioma, somigliano que’de’colombi;

i tuoi capelli son come una mandra di capre liscie del monte di Galaad.

I tuoi denti son come una mandra di pecore tutte uguali, che salgon fuor del lavatoio ed hanno tutte due gemelli, senza che ve ne sia alcuna senza figlio.

Le tue labbra somigliano un filo tinto in iscarlatto e il tuo parlare è grazioso; la tua tempia per entro la tua chioma pare un pezzo di melagrana. Il tuo collo somiglia la torre di Davide, edificata per gli esercizii dell’armi, alla quale sono appiccicati mille scudi, tutte le targhe de’prodi.

Le tue mammelle son come due cavrioletti gemelli che pasturano fra i gigli.

Finchè spiri l’aura del giorno e che le ombre se ne fuggano, io me ne andrò al monte della mirra e al colle dell’incenso.

Tu sei tutta bella amica mia, e non vi è difetto alcuno in te.

Vieni meco dal Libano o sposa, vieni meco dal Libano, riguarda dalla sommità di Amana dalla sommità di Senir e di Hermon, da’ricetti de’leoni da’monti de’pardi.

 

Tu mi hai involato il cuore o Sposa, sorella mia; tu mi hai involato il cuore con uno de’tuoi occhi, con uno de’ monili del tuo collo. Quanto sono belli i tuoi amori, o Sposa, sorella mia! Quanto son migliori i tuoi amori che il vino.! E l’odor de’tuoi olii odoriferi più eccellenti che tutti gli armati!

Oh Sposa, le tue labbra stillano favi di mele; mele e latte è sotto alla tua lingua; e l’odor de’ tuoi vestimenti è come l’odor del libano. Oh sposa, sorella mia, tu sei un orto serrato, una fonte chiusa, una fontana suggellata. Le tue piante novelle sono un giardino di melagrani e d’altri  alberi di frutti deliziosi; di piante di cipro e di nardo; di nardo e di gruogo; di canna odorosa e di cinnamomo e d’ogni albero d’incenso; di mirra e d’aloe e d’ogni più eccellente aromato.

O fonte degli orti, o pozzo d’acque vive, o ruscelli correnti giù dal Libano! Levati, Aquilone e vieni, Austro; spira per l’orto mio e fa che i suoi aromati stillino; venga l’amico mio nel suo orto, e mangi il frutto delle sue delizie.

 

 

L’apostolo Paolo dice nel libro dei Corinti che l’uomo allo stato naturale non comprende le cose dello Spirito poiché gli sono pazzia; egli non può nemmeno giudicarle perché son cose che si intendono spiritualmente.

Le espressioni che abbiano letto sono frutto di un amore coltivato momento dopo momento, giorno dopo giorno, e non derivano dal classico “colpo di fulmine” che è tutto un fuoco, ma che non ha nulla di profondo, di vero, di duraturo.

Dio stà dietro ogni creatura per indagarla e per vederne i frutti ossia i suoi comportamenti, i suoi pensieri, se cioè quella persona è una persona spirituale o del tutto carnale.

Sappiamo del resto che il popolo di Dio, nel portare il Nome di GESU’, è stato lavato da turbamenti, da infelicità, da retrogradia e da ogni peccato e malattia. GESU’, infatti, ci ha giustificato e santificato per essere dinanzi al Suo trono dei vasi eletti, dei vasi ad onore, delle primizie fra le creature per vivere questo Evangelo in tutte le sue espressioni d’amore, di fedeltà, di santità.

La chiesa è una creatura coltivata dal Signore con pazienza, con dedizione, con misericordia; nel libro del profeta Ezechiele al capitolo 16, verso 6, possiamo renderci conto della nostra condizione passata, di chi eravamo, e della meravigliosa opera che Iddio ha compiuto nei nostri confronti:

”Ed Io passai presso di te e ti vidi che tu giacevi nel tuo sangue; e ti dissi: Vivi nel tuo sangue; e da capo ti dissi: vivi nel tuo sangue”.

Il sangue, la sozzura erano con noi, capite?Il Signore ci passò accanto, ci notò ma andò oltre…. non per molto tempo….perchè Egli tornò; oh le pause di Dio. Leggiamo i versi successivi 7 e 8:

“Io ti feci crescere a decine di migliaia, come i germogli della campagna e tu moltiplicasti e divenisti grande, e pervenisti a somma bellezza; le poppe ti si formarono e il pelo ti nacque; ma tu eri ignuda e scoperta. Ed Io passai presso ti te e ti vidi; ed ecco la tua età era di amori; ed io stesi il lembo della mia vesta sopra di te e ricopersi la tua nudità; e ti giurai ed entrai teco in patto dice il Signore Iddio, e tu divenisti mia”.

Il Signore è stato sdegnato per la nostra condotta, Egli ci ha raccolto per le Sue grandi misericordie.

Gesù stese il Suo mantello per coprire la Sua Sposa, per non esporla al desiderio dei passanti; oh, cari amici, di quali attenzioni il Signore ci ha ricoperto, con quale amore ci ha trattato, con quale perdono ha curato le nostre malattie, sia benedetto il Suo Nome in eterno.

Nel primo risveglio di quest’opera c’erano molti giovani santi e volenterosi, e fra questi vi era una ragazza che era però molto irrequieta. Dio la battezzò e la cambiò, però c’era in lei qualche radice del “vecchio uomo”, infatti quando dormiva, proprio per la sua irrequietezza, si scopriva tutta; avvenne però che una notte un angelo di Dio entrò nella sua camera da letto e la vide tutta scoperta. L’angelo le si avvicinò, la richiamò e le disse:

“Copriti perché il tuo corpo ora è Tempio dello Spirito Santo”.

Si cari amici, l’uomo carnale non potrà comprendere, né giudicare le cose dello Spirito.

Comprendere che il Signore ha fatto di noi un Tempio per Lui, una casa in cui vuol dimorare per starci vicino, comprendete questo grande amore?

La generazione di oggi dovrebbe comprendere che l’Amore di Dio santifica e unisce; la gente dovrebbe comprendere che anche nel matrimonio, fatto nel timore di Dio, vi è una vera, grande poesia da esperimentare giorno dopo giorno.

Questo amore è un amore fermo, inviolabile e dolce nello stesso tempo, un amore che unisce a Dio e che cementa i rapporti della famiglia: padre, madre, figli, nonni, nipoti.

Così, cari amici, nel campo dello Spirito non è possibile mescolare elementi carnali e spirituali insieme.

In questo passo biblico il Signore dice: “Eccoti bella, amica mia”.

Notate…in queste parole non c’è sospetto di tradimenti, né durezza ma, ecco, lo Sposo vede nella propria Sposa una vera amica, una persona che possiede tutti i pregi che Egli desidera; per questo l’ammira, per questo l’ama e non ha bisogno di riguardare ad altre; i Suoi occhi sono solo per Lei.

Oh, quante tragedie potrebbero essere evitate se i coniugi comprendessero di essere diventati una sola persona, una stessa carne e invece, magari un po’ spesso vi siete detti: “tu mi fai schifo” e quante volte vi siete sbattute le porte in faccia?

Con l’Evangelo nel cuore ciò non può più accadere; vi sono nel cuore nuovi sentimenti che derivano dallo Spirito Santo. Ecco perché vi deve essere riverenza vera fra voi, ecco perché chi ama il Signore veramente fa proprio come Lui. Egli loda la Sua Sposa, così anche tu fratello è bene che faccia così con tua moglie, e tu cara sorella faresti bene a comportarti proprio come Colei il cui cuore si strugge per il suo Amato.

Nel matrimonio secondo Dio, vi è un sentimento d’Amore e di Fedeltà da imparare giorno dopo giorno, anno dopo anno, un tempo era proprio così.

Ricordo che, negli anni passati, i fidanzamenti erano caratterizzati da molta dignità e contegno. Ci si voleva bene e soprattutto c’era un serio rispetto per l’amata/o; alla fine della guerra, però, un sentimento negativo si impadronì della gente; i figli divennero ribelli e preferirono accantonare l’educazione impartita dai genitori per dare sfogo ad insani comportamenti e appetiti.

Quanti dispiaceri si verificarono nelle famiglie; ricordo perfino una ragazza che si calava dalla finestra della sua stanza, nella notte, con delle lenzuola annodate per poi raggiungere i suoi amici e far mattino nella lussuria e nei bagordi.

No, non così può accadere nelle famiglie che amano Dio.

La Bibbia dice sostanzialmente così: “Provino prima i fidanzati, se possono insieme edificare almeno un pilastro della propria casa, poi facciano la prova se possono sopportarsi l’un l’altro e se nel loro cuore Iddio ha messo l’amore; alla fine, poi, si sposino anche se poveri, ma non diano cagione al diavolo di operare nella loro vita.

Mariti, mogli, a cosa vi giova se vanite in chiesa, lodate il Signore e poi a casa siete sempre litigiosi, calunniatori e sospettosi.

Un matrimonio non è fatto solo di baci e pizzichi, ma di vero amore, di rispetto e di fiducia, comprendete? Ogni cosa che è fuori da queste virtù proviene dal diavolo! Le liti, le fornicazioni, le menzogne, nascondersi delle cose reciprocamente, sono tutte cose che non possono onorare l’Evangelo, ma l’avversario.

-Eccoti bella, amica Mia….i tuoi occhi dentro la tua chioma…

Care sorelle, toccatevi la testa…. Trovate in voi una bella chioma?

Fate caso al comportamento del Signore, come Egli riguardi la Sua Sposa nel suo aspetto: il viso, poi gli occhi, poi la chioma.

Egli vede in lei una luce (mandria di capre lisce) folgorante e nitida, quella luce tipica che si trova nei volti di chi ha ricevuto il suggello dello Spirito Santo.

Questa donna, acquistata a caro prezzo, dovrà starGli vicino per sempre. Ella sarà una donna fedele, ferma nella fede e nel Suo Amore.

Il Signore la conosce bene e per questo le dice:

-“Come sei bella amica mia,….colomba mia”

Che grazia, che espressioni, che complimenti.

La Sposa e lo Sposo si amano davvero, teneramente, e trovarsi insieme è motivo di gioia reciproca, è un bisogno che sentono l’un l’altro.

Per questo amore non hanno riguardato alle sofferenze, alle calunnie, alla solitudine d’un tempo.

Questo Amore và oltre ogni sofferenza, ogni difficoltà; questo Amore và oltre la loro stessa vita.

Questo è un Amore vero, eterno, fermo.

Un amore sincero e fedele che il Signore ci invita, e ci comanda, a esperimentare nelle nostre famiglie, giorno dopo giorno, anno dopo anno.

Questo Amore sarà un balsamo, una forza, un valido sostegno per la vostra felicità, per la felicità, di coloro che ascoltano la voce del vero Pastore e che, umilmente, la seguitano.

 

Un solo anelito        (cap.19)   (INDIETRO)

(Apocalisse 22:16-21)

 

Io Gesù ho mandato il mio angelo per testimoniarvi queste cose nelle chiese. Io son la radice e la progenie di Davide; la stella lucente è mattutina.

E lo Spirito e la Sposa dicono : vieni. Chi ode dica parimente: vieni. E chi ha sete , venga; e chi vuole prenda in dono dell’acqua della vita. Io protesto ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro, che se alcuno aggiunge a queste cose Iddio manderà sopra lui le piaghe scritte in questo libro.

E se alcuno toglie delle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita, e della santa città e delle cose scritte in questo libro.

Colui che testimonia queste cose dice: Certo, Io vengo tosto. Amen. Si, vieni, Signor Gesù.

La Grazia del Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.

 

 

Cari amici, il passo che stiamo trattando rappresenta la grande chiusa di questo straordinario romanzo d’amore fra Cristo e la Chiesa.

Non si tratta di un romanzo frivolo come può essere, in fondo, quello dell’Orlando Furioso il cui protagonista, sulle ali di un cavallo, ricerca la sua amata Angelica; si tratta invece dell’unico vero Amore, il più grande, il più nobile e puro mai esistito e che mai esisterà, cioè l’Amore fra Gesù e la Sua Sposa.

Il desidero di stare insieme è ormai maturo, e nel cielo si avverte la trepidante attesa per l’imminente sposalizio.

In questa atmosfera ecco un sussurro, un vero e proprio anelito. Lo Spirito e la Sposa dicono…..”Vieni”.

E’ una frase spontanea, tanto attesa fra le epoche della storia umana e della chiesa; è il grido di due cuori che attraverso tragedie, distrette, ingiustizie e gioie temporanee hanno sofferto tanto, ma che ora vogliono gioire insieme e per sempre.

Il diavolo con i suoi inganni ha sempre voluto atterrare i santi di Dio; li ha perseguitati, li ha privati d’ogni bene terreno e talvolta della vita, ma non di Gesù, non di questo grande Amore.

L’avversario ha fatto di tutto per distruggere la Sposa, ma Ella è rimasta fedele al Suo Dio, ad ogni costo; ecco perché gioirà, ecco perché dal suo cuore sbocciano parole di lode e di ringraziamento e sentimenti di fedeltà, di umiltà, di costanza, di pace.

La Sposa emana un profumo meraviglioso, il buon odore di Cristo.

La chiesa sta per incontrare lo Sposo che scende dal cielo con la santa città; i due cuori diverranno un’unica cosa.

Lei adesso non piange più, non ne ha motivo, semmai versa lacrime di gioia, mentre il Signore le tende la sua mano destra. Egli è quel che sempre l’ha amata, aiutata e consolata, quel che l’ha protetta dall’odio micidiale del diavolo e Colui che l’ha riscattata con un prezzo davvero altissimo: la propria vita.

Il Signore non l’ha mai dimenticata, nemmeno per un attimo, anzi l’ha sempre incoraggiata ad andare avanti, assicurando la Sua protezione e testimoniandole il Suo potente soccorso.

Proprio così aveva detto il Signore “…poiché Io sono quel che ti prendo per la mano destra e ti dico: Io ti aiuto”.

I santi di Dio, coloro che un tempo hanno sofferto, adesso si ritrovano fra le braccia del Signore. Così come Giovanni si poggiò sul petto del Maestro e ne potè ascoltare i battiti del cuore, adesso la Sposa può riposare finalmente fra le braccia del Suo amato.

Ella si avvicina mentre Lui la chiama: “Colomba Mia”…un modo per riconoscere che ella è una donna pura, non una donna carnale, ma gloriosa e ripiena dello Spirito di Dio.

Il Signore la chiama ancora: “Compiuta Mia”, “Amata Mia”.

Sì, compiuta ed amata, poiché Ella partecipa adesso alla Gloria del ”tutto compiuto”, come tutto fu compiuto sulla croce.

Cari nella Grazia, quali grandi meraviglie attendono la Sposa?

Come dice il Salmo 45, le vergini figlie di Re sono Sue dame d’onore, mentre il Signore desidera la sua amata nel portamento, nella bellezza; ne desidera odorare il profumo. Nel frattempo gli eserciti di possenti e gloriosi angeli sono schierati come una corona attorno.

Che meraviglia… la Sposa non ha mai visto una cosa del genere; certo ella aveva udito parlare di ciò, ma non aveva mai visto ciò che il Suo Sposo le aveva preparato.

Ella è trepidante e felice nel godere la luna di miele appena cominciata e che durerà in eterno (proprio come dice il profeta Osea nel capitolo 2, “io ti sposerò in eterno”); sono tante le cose che attirano la Sua attenzione.

Sono momenti stupendi, magnifici, in cui al timore di Dio si uniscono la gioia, la pace, la meraviglia, e l’amore di Dio.

La Sposa teneramente rivolge qualche domanda al Signore:

-         “Chi sono queste anime vestite con l’abito delle nozze?”

Il Signore le risponde: questi sono coloro che hanno adempiuto al capitolo 22 dell’Evangelo di Matteo, sono quei poveri, disprezzati, senza istruzione, senza una casa, coloro che però alla voce dei Miei angeli son venuti senza esitare; son coloro che hanno preso il posto di quegli orgogliosi, di quei “ricchi” che rifiutarono il Mio invito che ho dato loro con amore e tanta premura.

Oh cari amici, quale premura manifesta il Signore; Egli addirittura comanda i Suoi ministri a far forza e a costringere gli invitati ad entrare nella Sua presenza.

Quelle anime vestite di bianco non saranno persone importanti qui sulla terra, ma saranno coloro che dimostreranno vera ubbidienza al Signore e lotteranno con forza, sacrificando anche la loro vita, per rimanere fedeli allEvangelo di Gesù Cristo.

Ecco dice il Signore: “Beati son coloro che sono chiamati alle nozze dell’Agnello”.

La Sposa è più che meravigliata, ma le occasioni per rimanere stupita non finiscono qui; riceve ora la presentazione di quegli angeli che sulla terra la ministrarono, la protessero e la servirono.

Tra questi due angeli spiccano notevolmente e lei ne chiede l’identità:

_ “Chi è quell’uomo possente, vestito di bianco e con l’armatura tutta d’oro?

Egli appare invincibile!”

Il Signore le risponde: “E’ Michele, principe e capo dell’esercito di Dio”(Apocalisse 19, Daniele 10);

-         “Chi è colui davanti al trono della Gloria?”

-         “E’ Gabriele” risponde il Signore, l’arcangelo che apparve al Sacerdote Zaccaria annunciandogli la nascita di Giovanni;

-         “Chi sono quei 24 anziani?”

-         Il Signore Le spiega che essi sono le maestà reali del Vecchio e del Nuovo Patto….coloro che gettano le loro corone ai piedi dello Sposo in segno di umiltà e devozione, poiché nulla sarebbero senza di Lui.

-         Lei comprende e si rende conto anch’essa che senza lo Sposo non potrebbe essere proprio nulla e non potrebbe ricevere nemmeno uno di quei milioni di santi inchini che adesso riceve.

Mentre Ella è assorta in questi pensieri, ecco che le grandi schiere della Gloria ringraziano il Signore con un potente grido: “Noi Ti ringraziamo…” questo grido passa da una schiera all’altra……

“Noi Ti ringraziamo”..”Noi Ti ringraziamo”..”perché ha gettato a basso l’accusatore dei nostri fratelli.”

Che Gloria cari amici, lodiamo il Signore noi Suoi figli riscattati, stelle lucenti, lodate e glorificate il Nome del Signore.

Un’ultima cosa, una domanda:

Chi celebrerà le nozze? Chi potrà essere all’altezza per far ciò?

Lo Spirito santo sarà d’Esso!!

Oh cari amici, questi fatti si adempiranno, si verificheranno prestissimo; lo stesso Signore dice nella Sua Parola: “Ho mandato il Mio angelo per testimoniare queste cose alle chiese…”

Prepariamoci, confrontiamoci personalmente con la Sposa per vedere se rispondiamo a questo modello di santità.

Il Signore ama la Sua Chiesa e per questo motivo l’ha riscattata con la Sua vita; ecco perché vi ivito ad esserGli riconoscenti. AmateLo e non tradite mai questo Suo grande Amore.

Dice la scrittura: “sii fedele fino alla morte, ed Io ti darò la corona della vita”.

E per concludere una doverosa appendice.

Sovente i romanzi d’amore si chiudono con la famosa frase…”e vissero felici e contenti”; ci potremo chiedere fino a quando durerà questa felicità?! Forse finchè vissero i due sposi? O fino a quando i due comparirono dinanzi al giudice per separarsi?

No cari nella Grazia, non è cosi con il Signore.

Qui possiamo affermare: “Ed essi vissero felici e contenti nei secoli dei secoli, e…l’Amore non cambiò”.

 

Caro lettore, che Iddio parli al tuo cuore.

Certo, il Suo parlare cosi semplice e ricco nello stesso tempo, sarà per te una vera luce nella tua vita, se ti disporrai teneramente verso di Lui, e se terrai ferma la fede nel Suo Nome.

Tieni caro il contenuto di queste pagine, sii saggio e prudente, dai corso allo Spirito e vedrai che il Signore non si lascerà senza testimonianza, poiché Egli vigila sulla Sua Parola.

Ti ringrazio per li tempo che avrai concesso alla Parola di Dio, sapendo che Essa è la nostra vita.

(INDIETRO)

 

Dio ci benedica